Vai al contenuto

Banco Poplare e Bpm: tutti i numeri della fusione

La fusione tra Banca popolare di Milano (Bpm) e Banco Popolare ha ricevuto la benedizione della Banca Centrale Europea. Nascerà così la terza banca più grande d’Italia, dopo UniCredit e Intesa Sanpaolo. La nuova banca sarà formata per il 54% degli azionisti del Banco Popolare e per il 46% dagli azioni della Bpm.
Dopo giorni d’incertezze, sono state trovate soluzioni alle stringenti richieste della Bce sui requisiti patrimoniali, di governance e sul piano industriale. Carlo Fratta Pasini presidente del Banco Popolare, ha dichiarato: ‹‹Siamo particolarmente felici per essere riusciti, al termine di un processo competitivo e in un contesto di mercato così severo e negativo, a varare un’operazione straordinaria così significativa››.
 La fusione in cifre
Lombardia, Veneto, Piemonte. Sono queste le principali aree d’influenza delle due banche. Inutile dire che si tratta proprio della locomotiva del sistema economico italiano. Il nuovo colosso conterà con oltre 25 mila dipendenti (16.972 del Banco e 7.747 Bpm) e poco più di 2.400 sportelli. Con la fusione Bp- Bpm arriverebbe ad abbracciare una quota di mercato pari all’8%, concentrata appunto nelle aree più produttive del Paese.
Bisogna sottolineare come non sempre una fusione porta effettivi benefici. In questo caso, però, la storia recente dei due istituti bancari fa ben sperare gli analisti. Nell’ultimo triennio Bpm può vantare un utile più che positivo, tanto da arrivare a fine 2015 a 288,9 milioni di euro. I crediti deteriorati e le sofferenze (4,4 %, in ogni caso meno della media del sistema) sono in netto calo. E proprio i crediti deteriorarti sono il problema maggiore del Banco Popolare, anche se sono in forte diminuzione. Anche il Banco ha visto un incremento degli utili 2015, pari a 430 milioni, dopo le forti perdite dei quattro anni precedenti.
 La nuova governace
Per i primi tre anni Il consiglio di amministrazione sarà così composto:

  • Giuseppe Castagna, che adesso ricopre la nomina di consigliere delegato di Bpm, sarà il nuovo amministratore delegato.
  • Carlo Fratta Pasini (oggi presidente del Banco), avrà la carica di presidente del cda.
  • Maurizio Faraoni sarà il primo direttore generale, che ricopre già la stessa carica nel Banco, due co-direttori affiancheranno il suo operato, Domenico De Angelis per il Banco e Salvatore Poloni per d Bpm.
  • 9 membri verranno designati dal Banco Popolare.
  • 7 membri verranno designati da Bpm, e comprenderanno le cariche del vicepresidente vicario.
  • 2 membri indipendenti verranno scelti dai due istituti bancari di comune accordo.
  • Le nomine del comitato esecutivo spetteranno per il primo mandato a Pier Francesco Saviotti, l’amministratore delegato del Banco.