Vai al contenuto

Il nuovo incubatore Station F per una Francia che pensa come una start-up

Si chiama Station F, il più grande incubatore del mondo, e ha una mission: far convergere sulla capitale francese le principali start-up mondiali. Intanto il presidente francese Macron porta sul tavolo 10 miliardi per l’innovazione

Grandi novità per i startuppers all’ombra della Tour Eiffel: il neo presidente francese Emmanuel Macron ha inaugurato qualche giorno fa a Parigi Station F, il più grande incubatore di start up al mondo.

Station F, postazioni

Ben 34 mila metri quadrati, allocati nell’area di un vecchio deposito ferroviario, lungo le rive della Senna. Così Station F, in grado di ospitare 1000 start up e di attrarre i migliori talenti tech, è il più grande incubatore che va ad aggiungersi ai 40 già realizzati nella capitale francese, che si candida a conquistare la leadership dell’innovazione tecnologica in Europa, in diretta concorrenza con Londra e Berlino. Se non è grandeur questa. E con la Brexit i presupposti ci sono tutti.

Terreno fertile per le start-up

Il sindaco della “Ville Lumiere” Anne Hidalgo, punta a creare un vero e proprio ecosistema favorevole all’avvio di imprese innovative con il Station F, sotto la torre Eiffelconcorso parallelo pubblico/privato. Lo scorso anno la Francia ha mostrato un forte dinamismo nel campo delle start up, ricevendo quote di investimenti da record (business angel, capitale di rischio e fondi internazionali), pari a quelli ottenuti da Israele e vicino ai livelli della Gran Bretagna. Testimoni della grande attenzione da parte dei cugini transalpini per questo filone sono le storie di successo come Blablacar, piattaforma per la condivisione delle auto, OVH, società di web hosting, entrate nell’Olimpo delle Unicorn (vale a dire start up valutate oltre 1 miliardo di dollari), Deezer, servizio di musica in streaming e Criteo, azienda che opera nella pubblicità.

Sull’onda di questa grande vitalità nasce, appunto, Station F, progettato, ideato e finanziato con oltre 200 milioni di euro da Xavier Niel, imprenditore miliardario, pioniere dell’innovazione nel settore delle telecomunicazioni, fondatore del gruppo Iliad. La trentaduenne manager di origini americane Roxanne Varza è stata chiamata a dirigere ll’incubatore, concepito come un campus universitario, diviso in tre parti, con spazi per eventi e coworking, sale per riunioni e incontri, aree di lavoro, uffici, fablab e un auditorium.

Il sostegno dei big tech mondiali

Se poi ci mettiamo che Station F gode anche del sostegno dei big tech come Amazon, Facebook e Microsoft – che sfrutterà l’incubatore francese per il lancio di un nuovo programma per lo sviluppo di start-up di intelligenza artificiale – si capisce quale peso avrà nel futuro la struttura. Una Silicon Valley francese, così l’ha definita  la cofondatrice e presidente di Cood – piattaforma di e-learning – Gaelle Madelin-Girardeau.

Station F, il presidente MacronUna frase che riassume l’obiettivo di Parigi: togliere il primato a Londra e raggiungere una posizione di vertice su scala continentale grazie allo spirito innovatore di una nuova leva di imprenditori. Se poi ci si mette anche Macron che ha assicurato 10 miliardi di euro di nuovi finanziamenti all’innovazione, si capisce come l’obiettivo di trasformare il modus operandi del Paese in quello di una enorme start-up sia davvero alla portata.

Fonte originale principale: www.lastampa.it