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Lavorare da casa, un fenomeno sempre più in ascesa

Lavorare da casa si può oppure no? E’ fattibile o solo una perdita di tempo? In molti si pongono continuamente questa domanda perché interessati a sperimentare una professione più flessibile, che permetta loro di gestirsi tempi e spazi in maniera del tutto autonoma. Da qualche anno ormai si può lavorare da casa. Ecco come… 
I metodi di guadagno su Internet, per esempio, offrono buoni margini di guadagno. Ad ogni modo, anche per quanto riguarda i lavori più tradizionali sempre più aziende stanno decidendo di spostare l’ufficio dei loro dipendenti dalla sede dell’impresa alla loro abitazione domestica. In questo modo si abbattono i costi e  l’impiegato non viene monitorato dai “piani alti”. L’obiettivo è incrementare la produttività, dando la massima libertà al dipendente. L’importate è “risultato certo in tempi certi”. I primi ad aver capito l’importanza dell’autonomia del lavoratore sono stati grandi colossi, ma negli ultimi anni anche le realtà più di nicchia stanno puntando più sul risultato finale a discapito dell’ambiente lavorativo tradizionale.

Dal telelavoro allo smart working

Lavorare da Casa


Una volta si chiamava telelavoro, ora si chiama smart working. Ma per quanto i nomi cambino di anno in anno alla fine il concetto rimane lo stesso: puntare sulla produttività.
In realtà il passaggio da telelavoro a smart working non è solo una questione di nomenclatura. Lo smart working è un termine che non racchiude solo l’atto del lavorare da casa, ma è anche un termine che sta ad indicare un nuovo genere di contratto, riconosciuto dalla legge e regolata dai meccanismi tipici di un normale mercato del lavoro. Nello smart working, infatti, ci sono trattamenti economici specificati dalle norme, c’è il diritto all’incentivo fiscale e contributivo, vengono previsti i tempi di riposo per il lavoratore e c’è anche la formula del contratto a tempo indeterminato o del contratto a termine tramite cui si può scegliere.
Molto probabilmente l‘ufficio si sposterà sempre più frequentemente dall’azienda a casa. Un rischio o un beneficio?
Viviana Bottalico