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L’oro nel bicchiere: cresce il mercato del vino (e delle bollicine)

Il mercato mondiale del vino è in crescita e continuerà a registrare fino al 2020 un andamento positivo. È quanto emerge dal report realizzato dal Centro studi e Ufficio Internazionalizzazione di Confcooperative su elaborazione dati Euromonitor.
La crescita prevista è a due cifre, infatti nel periodo 2015/2020, per le vendite mondiali di vino rosso si prevede una crescita del 17,7% dei volumi di vendita, con un +10,4% dell’incremento in valore. Positive anche le stime per il vino rosé (+9,3% in volumi e +10,9% in valore) e per il vino bianco (+11,2% in volumi e 11,8% in valore) e i vini frizzanti (+15,4 in volumi e +16,9% in valore).

Il mercato del vino negli Usa

Negli Stati Uniti a trainare la domanda saranno le bollicine, per le quali si stima un aumento del 24,6% delle vendite. Positivi anche i trend stimati per le vendite di vino rosso (+7,1%), mentre per il vino rosé, come nel quinquennio 2010-2015, verranno venduti meno volumi totali di vino, ma di fascia più alta, con un aumento quindi del valore complessivo. Un andamento questo, in linea con il più recente cambiamento nei gusti dei consumatori, sempre più indirizzati verso prodotti di maggiore qualità. Il vino bianco registrerà, performance positive per quanto riguarda sia i volumi totali di vendita, +9,9%, che il valore totale delle vendite, +8,5%.

Il mercato del vino in Cina

Spostando l’attenzione sul mercato cinese, nel quinquennio 2010-2015 a trainare il segno più sono stati i vini bianchi e gli sparkling. Per i primi i volumi totali di vendita hanno registrato un aumento del +50,6%, e il valore totale delle vendite è cresciuto del +91,5%. Gli sparkling wine hanno aumentato i volumi di vendita ben del +356% e il valore totale delle vendite è cresciuto del +156,3%. Un andamento che si prevede rallenterà nei prossimi cinque anni, con un ridimensionamento del -7% e del -9,7% relativamente a volumi e valore delle vendite.
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Gli incrementi maggiori sono invece previsti per i vini rossi, dove i dati Euromonitor prevedono un incremento in volume dell’82,4% e del 55,9% in valore. Dal vino rosè si attendono volumi totali di vendita in aumento del +18,5% e un incremento del valore totale delle vendite pari al +23,8%. Anche per il vino bianco si prevedono performance positive ma più contenute degli ultimi anni.

Il ruolo dell’Italia

In tutto il mondo la vendemmia 2016, secondo i dati dell’International Organization of Vine, si è attestata sui 259,5 milioni di ettolitri di vino, con un raccolto che per ragioni climatiche è stato tra i più scarsi degli ultimi 20 anni.
Con una produzione totale di 50,2 milioni di ettolitri, anche quest’anno l’Italia è primo produttore mondiale e ha superato nuovamente la Francia, la cui vendemmia si è attestata intorno ai 43,2 milioni di ettolitri, con una produzione inferiore del 10% rispetto alla vendemmia 2015 e del -6% rispetto alla media degli ultimi cinque anni.
Un posto conquistato che va però mantenuto: “Le cooperative vitivinicole hanno intensificato negli ultimi anni la loro spinta sull’export, aumentando la loro presenza sui mercati internazionali, facendo leva su fattori chiavi quali i volumi produttivi, le dimensioni aziendali e un know how strutturato che spesso le piccole aziende non possono vantare”, commenta Carlo Dal Monte, vice presidente delle cooperative agroalimentari di Confcooperative. “Le stime che vedono in crescita nei prossimi cinque anni le vendite mondiali di vino è sicuramente una buona opportunità per le nostre imprese”.
[foto Flickr – Usda]