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Renzi dopo il voto: ‹‹Non siamo soddisfatti, ma referendum non è a rischio››

Dopo il voto di domenica 5 giugno, il Partito Democratico ha visto perdere la sua leadership in molte città chiave e rischia di consegnare le chiavi di Roma al Movimento 5 Stelle, il premier Matteo Renzi parla chiaro: ‹‹Io che sono uno affamato di vittoria, non posso dirmi soddisfatto del voto di domenica. Effetto sul referendum però non ci sarà, perchè credo che il voto di protesta oggi c’è ma sulle riforme non si potrà che dire di sì››.

Moderatamente autocritico, Renzi ribadisce quindi l’intenzione di ‹‹riformare il Pd laddove non ha sfondato››, come ad esempio a Napoli dove il centrosinistra guidato da Valeria Valente non è neanche riuscito ad arrivare al ballottaggio. E allora vediamoli i numeri che ci consegnano le elezioni amministrative 2016.

Elezioni amministrative 2016: i risultati in pillole

L’aspetto più interessante riguarda senza dubbio Roma dove al ballottaggio andranno Virginia Raggi (Movimento 5 Stelle) con il suo 35.3%, e Roberto Giachetti che col Partito Democratico è dietro di dieci punti percentuali: 24.9%.

Insoddisfazione di Renzi anche per Milano, dove il Pd perde più di 100mila voti rispetto a quelli che ottenne con Pisapia e che ora vede Sala al ballottaggio col rivale di centro destra Parisi: 41.7% per il primo e 40.8% per il secondo, un vero testa a testa.

Napoli è probabilmente il flop più clamoroso per il Pd che paga la popolarità del sindaco uscente Luigi De Magistris (42.7%) e che vede soffiarsi il posto del ballottaggio dal candidato del centrodestra Lettieri (24%).

A Torino si consolida Fassino (41.8%) che dovrà vedersela al ballottaggio contro la Appendino del M5S (30.9%); mentre per quel che riguarda Bologna, anche qui, soddisfazione in casa dem: il democratico Merola (39.5%) dovrà duellare al ballottaggio contro la Borgonzoni del centrodestra (22.3)%. L’appuntamento è pertanto rinviato a domenica 19 giugno.

Viviana Bottalico