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Terrorismo, a Bari fermati 3 afghani. Obiettivo Colosseo

Tre arresti, di cui due a Bari e uno a Milano. Più altre due persone ancora irreperibili. Questo il bilancio di una indagine antiterrorismo che le forze dell’ordine hanno condotto a Bari, laddove le accuse per arrestati e ricercati vanno dal terrorismo internazionale fino al favoreggiamento dell’immigrazione clandestina.

GLI OBIETTIVI 

Secondo gli inquirenti, la cellula appena sgominata farebbe parte di una organizzazione legata allo Stato Islamico e ad Al Qaeda e, tra i suoi obiettivi, aveva proprio l’intenzione di colpire l’Italia. Il provvedimento di fermo con l’accusa di terrorismo è arrivato a carico di Qari Khesta Mir Ahmadzai, di Sergul Ahmadzai e di Hakim Nasiri, tutti giovani afghani domiciliati presso il Centro di Accoglienza per Richiedenti Asilo di Bari-Palese; mentre su Gulistan Ahmadzai e sul pakistano Zulfiqar Amjad pesa per ora la sola accusa di favoreggiamento dell’immigrazione clandestina.

LE PROVE 

Tra il materiale rinvenuto in possesso dei cinque, alcuni telefoni con all’interno immagini di armi e di militanti talebani, file audio di preghiere e indottrinamenti di matrice islamica radicale, ma anche immagini di porti, aeroporti, alberghi e centri commerciali italiani. Tra le foto anche il Circo Massimo, il Colosseo e diversi punti chiave di Londra. In uno dei telefoni è persino stata trovata la foto di Barack Obama editata a mo’ di asino, e una seconda foto in cui appare uno degli indagati con il dito medio alzato verso Malala, premio Nobel per la Pace. E poi ancora foto di marines americani rimasti duramente feriti dalla guerra, foto di musulmani convertiti e scatti di donne che posano con tre militari dell’esercito Usa corredati da una frase a dir poco anti-occidentale: ‹‹Dio maledica le famiglie che autorizzano le loro figlie a lavorare con questi cani››.

E mentre le indagini proseguono, il ministro dell’Interno Angelino Alfano parla di una ‹‹minaccia che per l’Italia è ancora viva e che non si è tradotta in attentato solo per merito delle forze dell’ordine e di un sistema paese che ha prodotto delle leggi efficaci in fatto di prevenzione. Noi – aggiunge Alfano – viviamo una situazione in cui la minaccia è permanente in tutto il mondo. Non c’è un paese che possa dirsi lontano dalla minaccia terroristica islamica››.

Viviana Bottalico