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Tornano i voucher? Le ipotesi allo studio

Sui banchi della Camera tornano i voucher, i buoni-lavoro per il pagamento del lavoro accessorio. In questi giorni, parlamentari e governo starebbero valutando l’ipotesi di una reintroduzione dei voucher, ovviamente in forme e modalità diverse rispetto a quelle abolite nelle scorse settimane. Si riapre così il dibattito che ha animato, per settimane, la politica italiana. Ecco quali proposte sono allo studio.

Tornano i voucher. Ecco come

Tornano i voucher

Contestati, poi aboliti, i voucher dopo i voucher sarebbero dei contratti di lavoro semplificati da sottoscrivere online, una sorta di contratto standard, da compilare direttamente sul sito dell’Inps. Potranno usufruirne le piccolissime aziende, che contano fino ad un massimo di cinque dipendenti. Ogni singolo datore di lavoro, avrà a disposizione un tetto massimo di 5 mila euro. La quota potrà crescere fino a 10 mila euro nel caso in cui sia impiegata per ingaggiare i disoccupati, gli studenti o altre categorie fragili. Per ogni lavoratore, si potranno attivare contratti fino a un massimo di 2 mila euro. I contratti semplificati non potranno essere utilizzati nell’edilizia, nelle miniere, per le attività estrattive e per altri lavori a rischio. Rimane l’obbligo di assunzione stabile se si superano i 400 giorni di lavoro nell’arco dei tre anni. Rispetto alla precedente disciplina, non sono più previsti limiti d’età per i lavoratori. Nella registrazione online sul sito dell’Inps, i datore di lavoro dovrà indicare tutti i dati dell’azienda e del lavoratore da pagare, il tempo e il luogo in cui si svolgerà la prestazione lavorativa. Il sistema permetterà così di avere traccia delle attività svolte e di “prenotare” alcune delle prestazioni da pagare.

Cosa accade, invece, per le famiglie?

Tornano i voucher anche per le famiglie che potranno utilizzarli per pagare badanti, colf, baby sitter e per altri lavori accessori da svolgere in casa. Per le famiglie, sarebbe allo studio una formula diversa rispetto a quella pensata pertornano i voucher le imprese. Ogni famiglia, infatti, potrebbe usufruire di una sorta di “libretto telematico” da cui attingere per pagare le collaborazioni occasionali, con un tetto massimo di compensi fino ai 2500 euro l’anno. La formula sarebbe simile a una sorta di carta prepagata, da cui attingere, per evitare i pagamenti in nero.

La mobilitazione della Cgil

Sul piede di guerra la Cgil che, sul tema voucher, aveva avviato una campagna referendaria, con tanto di raccolta firme, finalizzata all’abrogazione, poi stoppata con l’intervento diretto del Governo sulla materia. Se tornano i voucher, la Cgil è pronta alla mobilitazione. Dice Susanna Camusso, segretario generale Cgil: “Nel momento in cui il governo ha scelto di abrogare i voucher e non ricorrere al voto si è preso un impegno nei confronti non solo di noi, che abbiamo promosso quel referendum, ma anche nei confronti di quel milione di lavoratori che l’hanno sottoscritto”.