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Trump presenta il suo piano fiscale: giù le tasse e addio al libero scambio

Dopo aver condotto una campagna elettorale quasi interamente incentrata sull‘immigrazione e sul terrorismo, Donald Trump entra nel vivo dei “temi di tutti i giorni” e presenta alla popolazione statunitense la sua «rivoluzione fiscale». Messo in difficoltà dai sondaggi che lo danno in continuo calo, il magnate americano prova a riconquistare la fiducia del suo elettorato con una ricetta che definisce ambiziosa e pro-crescita.

La proposta fiscale di Donald Trump

Donald Trump

Uno dei capisaldi di questa «rivoluzione fiscale» sta nel dimezzamento delle aliquote che Trump vuol portare dal 35% al 15%, ma al tempo stesso le altre proposte chiamano in causa dei temi lontani dalla tradizione liberale: la destra americana propone una maggiore protezione per la proprietà intellettuale e propone anche di mettere un limite al libero scambio (osteggiando in primo luogo il tanto famoso trattato sul Ttip che Europa e Stati Uniti stanno mettendo nero su bianco).

Critiche all’accordo sul cambiamento climatico

USA

Trump accusa poi i suoi avversari di sposare politiche economiche lontane da una vera idea di crescita, e critica altresì l’accordo internazionale di Parigi sul clima, un trattato fortemente voluto dai democratici di Obama per ridurre le emissioni di CO2 (secondo Trump il surriscaldamento sarebbe solo una colossale bugia).

E’ una ricetta economica bizzarra e di difficili attuazione quella Trump vorrebbe realizzare. Una mossa per recuperare nei sondaggio con la vecchia carta dell’abbassamento delle tasse. Una proposta fortemente liberale per certi versi e statalista per altri. Ma il magnate di New York è convinto del suo programma visto che «Obama ha rovinato l’economia degli States».