padre – Business.it https://www.business.it I segreti del potere - Notizie e retroscena Mon, 19 Dec 2022 01:33:51 +0000 it-IT hourly 1 https://wordpress.org/?v=6.8.1 https://www.business.it/wp-content/uploads/2023/01/cropped-Favicon_Business.it_-32x32.jpg padre – Business.it https://www.business.it 32 32 Rivelazioni shock del padre di Saman: “Mia figlia è viva” https://www.business.it/rivelazioni-shock-del-padre-di-saman-mia-figlia-e-viva/ Thu, 24 Nov 2022 15:58:19 +0000 https://www.business.it/?p=101667 Si è conclusa da poco la prima udienza a Islamabad, in Pakistan, per Shabbar Abbas, padre della giovane Saman, il cui corpo viene disseppellito con grande difficoltà in queste ore a Novellara, in provincia di Reggio Emilia. Shabbar Abbas avrebbe detto al giudice pakistano che la figlia Saman sarebbe ancora viva. Il padre di Saman… Read More »Rivelazioni shock del padre di Saman: “Mia figlia è viva”

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Si è conclusa da poco la prima udienza a Islamabad, in Pakistan, per Shabbar Abbas, padre della giovane Saman, il cui corpo viene disseppellito con grande difficoltà in queste ore a Novellara, in provincia di Reggio Emilia.

Shabbar Abbas in Pakistan

Shabbar Abbas avrebbe detto al giudice pakistano che la figlia Saman sarebbe ancora viva.

Il padre di Saman è accusato di omicidio, sequestro di persona e soppressione di cadavere in concorso con altri quattro familiari, tre dei quali in carcere in Italia.
Resta latitante solo la moglie di Shabbar e madre di Saman.

Saman Abbas e il frammento della notte della scomparsa

Ad Abbar sono stati concessi sette giorni di tempo per prendere visione dei registri inviati dall’Italia, in attesa di una decisione sull’estradizione dell’uomo.

Intanto in giornata sono emerse le difficoltà del disseppellimento del cadavere di Saman, o presunto tale, individuato in un capannone di proprietà della sua famiglia.

Uno strato di argilla e rottami ne avrebbe impedito l’individuazione ai cani durante le prime ricerche, nel 2021, e rendono molto complicata l’estrazione del corpo.

Il bacio tra Saman e il suo ragazzo postato sui social

Dal carcere, intanto, è emersa un’intercettazione agghiacciante tra un cugino di Saman e lo zio: “Non ho detto tutto, da nove mesi sono disonorato”.

“Io le tenevo ferme le gambe – ha proseguito- , mentre gli altri la soffocavano”. Sarebbe stata uccisa così Saman Abbas, 18 anni, scomparsa la notte del 30 aprile 2021 dopo che aveva rifiutato un matrimonio combinato con un cugino più grande e aver postato la foto di un bacio con il suo vero fidanzato di allora.

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Dedica la laurea al padre morto per Covid: “Avrei dovuto dirgli più volte ti voglio bene” https://www.business.it/dedica-la-laurea-al-padre-morto-per-covid-avrei-dovuto-dirgli-piu-volte-ti-voglio-bene/ Tue, 11 Jan 2022 20:18:35 +0000 https://www.business.it/?p=85968 Era la fine del 2020 quando Salvatore Loverso, 30 anni, perdeva suo padre a causa del Coronavirus. Ricoverato in ospedale a Modena e intubato, l’uomo di 64 anni che soffriva di diabete, è morto nel giro di 10 giorni dopo aver contratto il virus, lasciando alla sua famiglia un vuoto incolmabile. Dopo quella grande perdita… Read More »Dedica la laurea al padre morto per Covid: “Avrei dovuto dirgli più volte ti voglio bene”

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Era la fine del 2020 quando Salvatore Loverso, 30 anni, perdeva suo padre a causa del Coronavirus. Ricoverato in ospedale a Modena e intubato, l’uomo di 64 anni che soffriva di diabete, è morto nel giro di 10 giorni dopo aver contratto il virus, lasciando alla sua famiglia un vuoto incolmabile. Dopo quella grande perdita Salvatore si è messo di lena sui libri e ha realizzato il sogno del genitore: l’estate scorsa si è infatti laureato in Lingue, portando la corona d’alloro che gli amici gli avevano messo in testa sulla tomba del padre. Al dolore per la perdita Salvatore aggiunge anche un rimpianto: quello di non essere riuscito a dire abbastanza “ti voglio bene” a suo padre tutte le volte che serviva. La storia di Salvatore è stata raccontata nel programma C’è posta per te di Maria De Filippi, grazie alla sorpresa di mamma Enza: “Tuo padre era orgoglioso di te, ti ha amato tantissimo”, ha detto la donna dopo l’apertura della busta.

“Mio figlio ritiene di non aver saputo dire a suo padre quanto gli volesse bene”, ha spiegato Enza Loverso durante la trasmissione televisiva. Dopo la scomparsa del papà, Salvatore, detto Sally, appassionato pallanuotista, ha accelerato gli studi e si è laureato la scorsa estate: poi ha portato sulla tomba del papà la corona d’alloro che gli amici gli avevano messo sul capo. “Tuo padre era orgoglioso di te, ti ha amato tantissimo, e sicuramente sa che anche tu gli hai voluto tanto bene”, ha aggiunto la madre.

A chiamare la redazione era stata proprio mamma Enza, che ha voluto fare una sorpresa al figlio e fargli incontrare il suo beniamino, Stefano De Martino, che gli ha regalato la sua penna portafortuna. “Quando è finito l’inchiostro, è tornata la serenità. Ho ricaricato la penna perché possa continuare con te il suo compito”, ha detto il noto entertainer, invitando il giovane a fare pace con i rimpianti e a ritrovare il sorriso, insieme alla mamma.

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Il tenero gesto di un padre: costruisce un robot per aiutare il figlio a camminare https://www.business.it/il-tenero-gesto-di-un-padre-costruisce-un-robot-per-aiutare-il-figlio-a-camminare/ Tue, 27 Jul 2021 20:25:30 +0000 https://www.business.it/?p=79130 “Robot, alzati!”: è la frase magica che fa in modo di far tornare a camminare anche un ragazzo in sedia a rotelle. Oscar Constanza è affetto da una condizione neurologica genetica che impedisce ai nervi di inviare segnali sufficienti alle gambe. Suo padre Jen-Louis Constanza però è riuscito a far tornare a camminare figlio 16enne… Read More »Il tenero gesto di un padre: costruisce un robot per aiutare il figlio a camminare

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“Robot, alzati!”: è la frase magica che fa in modo di far tornare a camminare anche un ragazzo in sedia a rotelle. Oscar Constanza è affetto da una condizione neurologica genetica che impedisce ai nervi di inviare segnali sufficienti alle gambe. Suo padre Jen-Louis Constanza però è riuscito a far tornare a camminare figlio 16enne nonostante la mattia. Grazie ad uno speciale esoscheletro, che è attaccato alle spalle, al torace, alla vita, alle ginocchia e ai piedi, permette a Oscar di attraversare la stanza e darsi da fare. Per azionare il robot basta una semplice frase pronunciata dal ragazzo. Il nome di questo speciale esoscheletro è Atlante, ed è costruito dall’azienda Wandercraft di cui il padre di Oscar è direttore commerciale. (Continua a leggere dopo la foto)

Stando a quanto riportato da Repubblica, l’idea dello speciale robot è nata proprio dal giovane 16nne: “Papà, sei un ingegnere robotico, perché non realizzi un robot che ci permetta di camminare?”, ha ricordato Constanza parlando nella sede di Wandercraft a Parigi, azienda a cui si è unito pochi anni dopo la fondazione nel 2012. “Prima avevo bisogno di qualcuno che mi aiutasse a camminare. Questo mi fa sentire indipendente”, ha raccontato Oscar. Secondo il padre del ragazzo, tra dieci anni non esisteranno più sedie a rotelle. Diverse aziende, infatti, stanno lavorando per permettere che ciò accada e per rendere più leggeri e utilizzabili possibili questi esoscheletri. (Continua a leggere dopo la foto)

Quello che usa Oscar, dell’azienda Wandercraft, è già stato venduto a ospedali in Francia, Lussemburgo e Stati Uniti per 150.000 euro a pezzo. Ma il suo peso rende difficile la distribuzione per un uso quotidiano. Per questo motivo, l’azienda punta a rendere il telaio più leggero e semplice da usare così che tanti altri, come Oscar, possano camminare ed essere indipendenti.

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Casaleggio rompe con il M5S: “Avete tradito la memoria di mio padre” https://www.business.it/casaleggio-rompe-con-il-m5s-avete-tradito-la-memoria-di-mio-padre/ Mon, 05 Oct 2020 10:32:03 +0000 https://www.business.it/?p=70077 Una frattura sempre più netta, quella tra Davide Casaleggio e il resto del Movimento Cinque Stelle. Ormai schierato su posizioni contrarie, piccato dalle accuse continue ai “morosi”, in ritardo coi rimborsi. E per nulla preoccupato dall’eventualità di un addio del presidente di Rosseau. Che, da par suo, bolla i grillini, o almeno la maggior parte… Read More »Casaleggio rompe con il M5S: “Avete tradito la memoria di mio padre”

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Una frattura sempre più netta, quella tra Davide Casaleggio e il resto del Movimento Cinque Stelle. Ormai schierato su posizioni contrarie, piccato dalle accuse continue ai “morosi”, in ritardo coi rimborsi. E per nulla preoccupato dall’eventualità di un addio del presidente di Rosseau. Che, da par suo, bolla i grillini, o almeno la maggior parte di loro, come traditori della memoria del padre Gianroberto. Con l’avvicinarsi degli Stati Generali, la situazione interna allo schieramento penstastellato è ormai evidente: si andrà avanti con la linea voluta da Grillo e Di Maio, chi non si adegua può cercare fortune altrove. Anche se di cognome fa Casaleggio.
Governo, poltrone, accordi, intese. Tutti termini ormai ben scolpiti nella storia del Movimento e che torneranno, inevitabilmente, nei prossimi anni. Perché i Cinque Stelle hanno indossato giacche e cravatte spogliandosi della carica rivoluzionaria che li accompagnava nelle piazze, perduta per sempre. E adeguandosi al mondo della politica, quello viscido e melmoso che promettevano di spazzare via. Roberto Fico, in questo, è stato chiaro: “Non potremo più essere quelli delle origini”. Un mutamento che potrebbe ora prevedere anche l’addio, senza troppi rimpianti, di Casaleggio. 
I Cinque Stelle, d’altronde, finirebbero così anche per risparmiare qualcosa. 300 euro al mese, per la precisione, quelli che ognuno versa per il mantenimento della piattaforma. Casaleggio da par suo ha già preso le distanze: “Se ci si trasforma in un partito, il nostro supporto non potrà più essere garantito, dal momento che non sarebbe più necessario poiché verrebbero meno tutti i principi, i valori e i pilastri sui quali si basa l’identità di un Movimento di cittadini liberi e il suo cuore pulsante di partecipazione che noi dobbiamo proteggere”. In lite con il comitato di garanzia M5S, che gli ha ricordato in questi giorni come “la Rousseau è strumento nostro, non suo, se n’è appropriato arbitrariamente”.
Nervi tesi, tesissimi, con Casaleggio che conta sul supporto di un Di Battista che, però, è ormai a sua volta corpo estraneo al Movimento. Il finale della storia è già scritto. Il presidente di Rousseau lo sa bene e si è lasciato andare a un duro sfogo, raccontato dal Messaggero: “Gianroberto conosceva profondamente l’animo umano e non gli sfuggiva la possibilità che qualcuno, una volta eletto nelle istituzioni, avrebbe potuto provare, perseguendo il proprio interesse carrieristico, ad annullare il ruolo degli iscritti e il concetto stesso di portavoce”. Una sberla che i Cinque Stelle incassano senza battere ciglio, tutti pronti a benedire la linea Di Maio-Grillo.

“Con questo trend, a Natale 1000 in terapia intensiva e 12000 persone ospedalizzate”

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La rabbia di un padre: “Mia figlia messa alla gogna a 8 anni per il coronavirus” https://www.business.it/la-rabbia-di-un-padre-mia-figlia-messa-alla-gogna-a-8-anni-per-il-coronavirus/ Fri, 28 Feb 2020 10:00:18 +0000 https://www.business.it/?p=60210 In mezzo a tanti allarmismi, la storia di un padre che ha cercato di rassicurare la propria bambina, contagiata dal coronavirus. Spiegandole che all’interno del suo corpo c’era “un fiorellino che non le avrebbe fatto male in alcun modo”. Tutto è successo in Veneto, dove una mamma e un papà si sono sentiti comunicare dai… Read More »La rabbia di un padre: “Mia figlia messa alla gogna a 8 anni per il coronavirus”

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In mezzo a tanti allarmismi, la storia di un padre che ha cercato di rassicurare la propria bambina, contagiata dal coronavirus. Spiegandole che all’interno del suo corpo c’era “un fiorellino che non le avrebbe fatto male in alcun modo”. Tutto è successo in Veneto, dove una mamma e un papà si sono sentiti comunicare dai medici che la figlia era risultata positiva agli esami. Da quel momento, i due hanno iniziato a osservare ogni movimento della piccola, 8 anni, per cercare di captare eventuali peggioramenti, sapendo che comunque la mortalità sui minori della malattia è molto bassa. A scatenare il contagio sarebbe stata una cena di San Valentino al circolo degli Alpini di Limena, alla quale era presente la famiglia al completo. Dieci giorni, il nonno 68 enne era finito in terapia intensiva ed erano risultati positivi diversi famigliari. La scuola che la piccola frequentava è stata chiusa e gli altri bambini entrati a contatto con la piccola sono tenuti sotto osservazione. La sorella, invece, è risultata negativa agli esami. Per non preoccupare le piccole, l’idea è stata quella di inscenare un gioco, così da non farle preoccupare.L’uomo, provato, ha raccontato a Repubblica: “Noi siamo disperati, non è facile gestire una emergenza del genere che ti piomba in casa. Però vedere lei tranquilla ci dà la forza di andare avanti. Fuori comunque è uno schifo. Qualcuno del paese ha messo in rete i dati sensibili miei, della mia famiglia, di mia figlia. Non può essere dignitosa una cosa del genere. Non ci può essere una simile caccia all’appestato. Un’ora prima che il laboratorio ci comunicasse la positività di mia figlia già i nostri nomi giravano in rete. C’è gente irresponsabile che sui social, specie sui gruppi Facebook dei paesi, fomenta odio e paura. Ho già contattato i carabinieri. Le indagini sono in corso”.“In questo momento il nostro unico interesse è per la salute dei familiari, di mio padre, di mia madre, di mia figlia. Però mi  sembrava importante ribadire un concetto fondamentale, che è quello del rispetto nei confronti delle persone che soffrono, che hanno problemi di salute. Le situazioni non sono sempre tutte uguali. Capisco l’emotività del momento ma qualcuno dovrebbe  anche provare a mettersi nei nostri panni  prima di scrivere o dire certe cose”.

Coronavirus, i parlamentari fanno razzia di amuchina nei bagni della Camera

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Ridere delle bombe: così un padre in Siria rassicura la sua bambina https://www.business.it/ridere-delle-bombe-cosi-un-padre-in-siria-rassicura-la-sua-bambina/ Tue, 18 Feb 2020 14:34:47 +0000 https://www.business.it/?p=59727 Trasformare l’orrore in un gioco, la paura della morte in uno scherzo del quale ridere fingendo che non ci sia nessun pericolo fuori dalla finestra. Un gesto d’amore commovente e disperato quello di un padre siriano che ha cercato di far passare agli occhi della figlia, 3 anni, la guerra come una burla. Abdullah Al-Mohammad ha… Read More »Ridere delle bombe: così un padre in Siria rassicura la sua bambina

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Trasformare l’orrore in un gioco, la paura della morte in uno scherzo del quale ridere fingendo che non ci sia nessun pericolo fuori dalla finestra. Un gesto d’amore commovente e disperato quello di un padre siriano che ha cercato di far passare agli occhi della figlia, 3 anni, la guerra come una burla. Abdullah Al-Mohammad ha infatti inventato un modo per distrarre Salwa dai bombardamenti che da settimane stanno devastando la regione di Idlib. Per cercare di evitare alla figlia il trauma psicologico, ogni volta che cade una bomba Abdullah ride sostenendo che il rumore sia provocato da fuochi d’artificio o da una pistola giocattolo. A causa della guerra civile in Siria la famiglia è stata costretta a lasciare la loro casa di Saraqib e si è trasferita a casa di amici a Sarmada, vicino Idlib, nel nord-est del Paese, proprio nel mirino dell’assedio condotto dalle truppe di Bashar al Assad con il supporto aereo russo.Di fronte alle telecamere di SkyNews, l’uomo ha raccontato: “È una bambina che non capisce la guerra”. Poi ha spiegato di voler impedire che la sua unica figlia crolli psicologicamente e sia paralizzata dalla paura. Al-Mohammad ha postato un video in cui ​si vedono lui e la figlia insieme, con Salwa che scoppia a ridere al suono di ogni esplosione: le immagini hanno conquistato gli utenti del web provocando migliaia di commenti e rendendo la storia virale.Secondo gli ultimi dati, terribili, da inizio dicembre sono almeno 900 mila gli sfollati che hanno dovuto lasciare la regione di Idlib a causa dell’attacco lanciato da Damasco per riprendersi l’ultimo bastione in mano alla resistenza. Con il freddo pungente che sta attraversando il Paese in queste settimane molti bambini sono morti a causa della mancanza di un riparo adeguato e di assistenza umanitaria.

La lettera delle Sardine: “Inizia la fase dell’Amore maturo, ma non perdiamo entusiasmo”

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Torino: la metro non funziona, costretto a portare in braccio la figlia disabile https://www.business.it/torino-la-metro-non-funziona-costretto-a-portare-in-braccio-la-figlia-disabile/ Fri, 14 Feb 2020 08:19:02 +0000 https://www.business.it/?p=59552 Immagini che fanno riflettere e che fanno arrabbiare, quelle che arrivano da Torino e che sono già diventate tristemente virali sui social. La testimonianza di un Paese dove ancora oggi la disabilità può alle volte trasformarsi in un ostacolo quasi impossibile da superare, come ha scoperto purtroppo, a sue spese, una ragazza che per uscire… Read More »Torino: la metro non funziona, costretto a portare in braccio la figlia disabile

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Immagini che fanno riflettere e che fanno arrabbiare, quelle che arrivano da Torino e che sono già diventate tristemente virali sui social. La testimonianza di un Paese dove ancora oggi la disabilità può alle volte trasformarsi in un ostacolo quasi impossibile da superare, come ha scoperto purtroppo, a sue spese, una ragazza che per uscire dalla stazione della metropolitana è stata costretta a chiedere l’aiuto del padre, non potendo riuscirci da sola.L’uomo è stato costretto, sotto gli occhi di tutti, a prenderla in braccio e accompagnarla su per le scale, che lei non poteva salire da sola. Tutto è successo a Vinzaglio: un viaggiatore ha dovuto arrangiarsi portando la figlia, una ragazza, all’esterno al costo di una grande fatica. Il tutto perché l’ascensore, che teoricamente dovrebbe servire proprio ad aiutare le persone con disabilità che non possono fare le scale, era guasto. Il malfunzionamento non era tra l’altro nemmeno segnalato.E così, senza altra soluzione e senza nessuno che potesse aiutarlo, l‘uomo è stato costretto a lasciare la carrozzina ai piedi delle scale mobili e a recuperarla in un secondo momento. A notare la scena anche Silvio Magliano, capogruppo dei Moderati in Consiglio comunale: “La figlia piccola è saldamente tenuta in braccio. L’altra mano è appoggiata al mancorrente scorrevole. Stazione Vinzaglio della Metropolitana di Torino: l’ascensore non funziona e la carrozzina è rimasta alla base delle scale mobili, di fronte alle porte, inesorabilmente chiuse, dello stesso ascensore. A segnalare il guasto, nessun cartello, nessuna indicazione, nessuna comunicazione. Niente di niente”.“Evidentemente è questa l’attenzione che questa Città dimostra di avere per le persone con disabilità. Da quanto tempo l’ascensore è guasto? Corrisponde al vero quanto mi è stato riferito, cioè che questa situazione va avanti da prima di Natale? Perché il guasto non è stato segnalato all’utenza? Quando pensiamo di rimediare? Non sappiamo che un guasto di questo tipo non prontamente segnalato è un disagio peggiore di una barriera architettonica nota? Questa mattina un padre è stato costretto a prendere in braccio la figlia con disabilità e affidarsi alle scale mobili. Per la seduta di lunedì del Consiglio Comunale di Torino presenterò richiesta di comunicazioni urgenti sul tema”.

Siria, strage senza fine: 40 morti in soli due giorni, la metà sono bambini

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Emilia-Romagna, il padre della candidata leghista: “Non voterò mia figlia” https://www.business.it/emilia-romagna-il-padre-della-candidata-leghista-non-votero-mia-figlia/ Fri, 15 Nov 2019 11:23:26 +0000 https://www.business.it/?p=54879 Padre contro figlia, in una sfida epica ambientata nel cuore di una città spaccata, chiamata a un voto che suona già come difficilissimo da prevedere. Un caso che sta facendo discutere parecchio, quello andato in scena a Bologna, dove i vertici della Lega si sono riuniti al PalaDozza per lanciare la loro sfida alla conquista… Read More »Emilia-Romagna, il padre della candidata leghista: “Non voterò mia figlia”

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Padre contro figlia, in una sfida epica ambientata nel cuore di una città spaccata, chiamata a un voto che suona già come difficilissimo da prevedere. Un caso che sta facendo discutere parecchio, quello andato in scena a Bologna, dove i vertici della Lega si sono riuniti al PalaDozza per lanciare la loro sfida alla conquista della Regione. L’incontro, a dirla tutta, non è andato proprio come da previsioni, con Salvini che ha faticato non poco a riempire gli spazi della struttura in passato simbolo della sinistra. E che è servito, però, a lanciare ufficialmente la candidatura di Lucia Borgonzoni.A lei spetterà il difficile compito di tingere di verde una Regione storicamente rossa. Impresa non facile, considerando che la città ha già reagito alla calata leghista scendendo in piazza per ribadire la propria ferma opposizione al Carroccio e ai suoi piani di conquista. Tra i manifestanti, però, ce n’era uno che non è passato inosservato: si tratta di Giambattista Borgonzoni, il padre proprio di quella Lucia che invece è la punta di diamante della squadra di Salvini.Padre contro figlia, dunque. Fino alla fine. Intervistato da Tpi, Giambattista ha chiarito così la sua posizione: “A mia figlia non contesto nulla, anche perché mi sembra che la campagna elettorale in Emilia non la stia facendo mia figlia ma Salvini. Auguro a lei ogni successo possibile pur cavalcando un cavallo sbagliato. Quello che contesto alla Lega e a Salvini è di venire in Emilia per affermarsi denunciando lo stato delle cose in Emilia, che è pari ai migliori lander tedeschi”.Borgonzoni senior ha poi attaccato la Lega: “Parliamo del Dio Po? Parliamo delle idee della Lega contro i meridionali? Parliamo della Lega che cavalca le problematiche dei 150mila Roma, ignorando che 100mila sono di passaporto italiano? Parliamo degli emigranti morti nel Mediterraneo? L’immigrazione è un enorme problema di cui l’Europa dovrebbe farsi carico, ma il nostro Salvini delle ruspette crede che il nostro paese possa affrontare un problema così grande da solo. Occorre più Europa”.

L’annuncio di Emanuele Filiberto: “I reali di casa Savoia stanno per tornare”

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Padre o madre? E la figlia di una coppia lesbica si ritrovò senza documenti https://www.business.it/le-chiedono-madre-e-padre-la-figlia-della-coppia-lesbica-resta-senza-documenti/ Wed, 12 Jun 2019 13:41:08 +0000 https://www.business.it/?p=47873 Avevano ottenuto l’adozione di una bambina nel 2017 in Veneto. Con l’impegno però, e proprio per questo il caso aveva fatto discutere nella provincia di Venezia, a non far frequentare alla piccola “persone a orientamento non omosessuale”. Due anni dopo, le cose per queste due mamme non sono proprio cambiate in meglio, anzi. La figlia… Read More »Padre o madre? E la figlia di una coppia lesbica si ritrovò senza documenti

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Avevano ottenuto l’adozione di una bambina nel 2017 in Veneto. Con l’impegno però, e proprio per questo il caso aveva fatto discutere nella provincia di Venezia, a non far frequentare alla piccola “persone a orientamento non omosessuale”. Due anni dopo, le cose per queste due mamme non sono proprio cambiate in meglio, anzi. La figlia sei anni, si trova infatti a fare i conti con un intoppo burocratico che le impedisce di ottenere una carta di identità. A raccontare l’assurda vicenda è Open: “Su questo caso la burocrazia si è dovuta fermare, incapace di decidere, dopo che nel decreto di aprile scorso voluto dal ministro dell’Interno, Matteo Salvini, con il quale sono è stata sostituita sui documenti di identità la dicitura di ‘Genitore o chi ne fa le veci’ con ‘Madre’ e ‘Padre'”.I dipendenti dell’ufficio anagrafe del Comune di Favaro Veneto non sanno quindi come compilare i nuovi moduli per rilasciare la carta di identità della bambina, figlia di una coppia omogenitoriale. Quindi, tutto fermo. “Il mese scorso abbiamo chiesto le fosse rilasciata la carta d’identità – racconta la mamma biologica al Corriere della Sera – Abbiamo subito intuito che non sarebbe stato semplice. Gli impiegati dell’Anagrafe si sono dimostrati collaborativi ma, dopo qualche telefonata andata a vuoto, non sapevano come compilare i dati anagrafici”.“Inserire un nome palesemente femminile di fronte alla dicitura ‘padre’, tanto voluta da Salvini, rischierebbe infatti di trasformare quel documento in un falso” ha specificato la donna. Date le difficoltà, gli impiegati hanno preferito sospendere la procedura per la carta d’identità, chiedendo chiarimenti al ministero dell’Interno su come procedere in casi come il loro. A distanza di oltre due settimane, però, né la famiglia né il Municipio hanno ancora ricevuto risposta.

La Raggi dà buca al Roma Pride: rottura con la comunità Lgbtq

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Salvini come Dart Fener: “Io sono vostro padre, vi difendo dall’Ue” https://www.business.it/salvini-come-dart-fener-io-sono-vostro-padre-vi-proteggo-dallue/ Wed, 05 Jun 2019 16:41:07 +0000 https://www.business.it/?p=47541 Continua ad alzarsi il livello dello scontro tra il mondo gialloverde e Bruxelles, un duello entrato nel vivo con l’annuncio di una procedura di infrazione in arrivo a carico dell’Italia. A fare la voce grossa è stato Matteo Salvini, che di fronte alla notizia del provvedimento ormai imminente ha deciso di rispondere a modo suo,… Read More »Salvini come Dart Fener: “Io sono vostro padre, vi difendo dall’Ue”

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Continua ad alzarsi il livello dello scontro tra il mondo gialloverde e Bruxelles, un duello entrato nel vivo con l’annuncio di una procedura di infrazione in arrivo a carico dell’Italia. A fare la voce grossa è stato Matteo Salvini, che di fronte alla notizia del provvedimento ormai imminente ha deciso di rispondere a modo suo, non mancando di suscitare polemiche a non finire sugli stessi social italiani.“Se mio figlio ha fame – ha detto Salvini – e mi chiede di dargli da mangiare e Bruxelles mi dice ‘No Matteo, le regole europee ti impongono di non dare da mangiare a tuo figlio’, secondo voi io rispetto le regole di Bruxelles o gli do da mangiare? Secondo me viene prima mio figlio, i miei figli sono 60 milioni di italiani”. Parole che sono arrivate mentre il premier si trovava a Foligno per sostenere il candidato sindaco di centrodestra al prossimo ballottaggio.Un concetto che poi lo stesso Salvini ha ribadito una seconda volta: “Se una medicina dopo 15 anni si rivela sbagliata ho diritto a prendere un’altra medicina”. Diversa la linea scelta da Di Maio, che di fronte alle misure in arrivo dall’Ue aveva puntato il dito contro il Pd: “La procedura di infrazione avviata dall’Ue contro l’Italia è colpa del debito prodotto dal Pd”.“Ora si parla tanto di questa possibile procedura di infrazione e sapete cosa riguarda? Riguarda il debito prodotto dal Partito democratico nel 2017 e 2018. Noi la prendiamo seriamente, ma non possiamo fare finta di non sapere che ci sono Paesi europei che in questi anni, per risollevare la loro economia, hanno fatto molto più deficit di quanto consentito dai Trattati. E non sono andati incontro a nessuna sanzione”.

Di Maio scarica il barile: “La procedura d’infrazione Ue? Colpa del Pd”

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La famiglia di Rami non ci sta: “Salvini si vergogni, noi siamo gente pulita” https://www.business.it/il-padre-di-rami-contro-salvini-noi-gente-pulita-si-vergogni/ Tue, 26 Mar 2019 10:53:54 +0000 https://www.business.it/?p=43363 I precedenti penali di un “famigliare stretto” sarebbero l’ostacolo al momento insormontabile per la cittadinanza italiana a Ramy, il 13enne “eroe” della vicenda di San Donato Milanese. Un riconoscimento che, questa la valutazione in corso nelle ultime ore, potrebbe a questo punto essere fatto per il ragazzo senza però estenderlo ai parenti prossimi. Una notizia… Read More »La famiglia di Rami non ci sta: “Salvini si vergogni, noi siamo gente pulita”

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I precedenti penali di un “famigliare stretto” sarebbero l’ostacolo al momento insormontabile per la cittadinanza italiana a Ramy, il 13enne “eroe” della vicenda di San Donato Milanese. Un riconoscimento che, questa la valutazione in corso nelle ultime ore, potrebbe a questo punto essere fatto per il ragazzo senza però estenderlo ai parenti prossimi. Una notizia data dallo stesso Matteo Salvini, che aveva usato frasi come “è chiaro che i figli non rispondono dei problemi altrui, però…”.Frasi che hanno fatto infuriare la famiglia del ragazzo, che ha deciso di rispondere alle accuse del leader della Lega. Alcune testate avevano avanzato l’ipotesi che potesse essere il padre di Rami, Khaled Shehata, ad avere guai con la legge. Il diretto interessato è così intervenuto, spiegando: “È colpa dei giornalisti che mi hanno intervistato. Loro hanno insistito affinché chiedessi la cittadinanza per Rami, suo fratello e mia moglie. Se i giornalisti non me l’avessero più volte ripetuto, io non l’avrei chiesta e tutto sarebbe finito così”.Sulle parole di Salvini, Khaled ha specificato: “Io non lo so. Io e la mia famiglia siamo tutti puliti, non c’è nessun precedente penale. Io non lo so perché ha detto così, non lo so proprio. Nella mia famiglia siamo tutti a posto. abbiamo un permesso di soggiorno dal 2003. Sono 16 anni che abbiamo il permesso di soggiorno. Siamo tutti puliti. Non ce ne sono precedenti penali”.“Vorrei sapere perché dice così – ha concluso, sempre riferendosi a Salvini – di quali precedenti penali parla se invece non esiste nulla. Io non ho mai avuto problemi, mai fatto casino, ho sempre lavorato. Io vorrei che fosse chiaro che se lui vuole dare la cittadinanza, molto volentieri. Se non vuole darla, non c’è problema. Non mi cambia niente. Per me l’importante è vivere tranquillo”.

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Ancora guai per papà Di Maio: aree sequestrate nel terreno di famiglia, momenti di tensione e polemiche https://www.business.it/sequestrati-i-terreni-del-padre-di-di-maio-ancora-guai-per-il-vicepremier/ Thu, 29 Nov 2018 13:08:31 +0000 https://www.business.it/?p=36203 Continuano i guai e le polemiche intorno alla figura del padre di Luigi Di Maio, vicepremier e leader del Movimento Cinque Stelle che si è trovato all’improvviso a fare i conti con una vera e propria bufera mediatica piombata sul genitore, accusato di aver fatto lavorare in nero degli operai nell’azienda di famiglia. Non bastasse, nelle… Read More »Ancora guai per papà Di Maio: aree sequestrate nel terreno di famiglia, momenti di tensione e polemiche

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Continuano i guai e le polemiche intorno alla figura del padre di Luigi Di Maio, vicepremier e leader del Movimento Cinque Stelle che si è trovato all’improvviso a fare i conti con una vera e propria bufera mediatica piombata sul genitore, accusato di aver fatto lavorare in nero degli operai nell’azienda di famiglia. Non bastasse, nelle ultime ore, la polizia municipale di Mariglianella ha sequestrato alcune aree del terreno di proprietà dell’uomo per la presenza di rifiuti inerti.Come scrive La Repubblica, la conferma dell’attività svolta dalle forze dell’ordine è arrivata dal comandante dei vigili Andrea Manganici. Per quanto riguarda i fabbricati, ha aggiunto, “sono state prese le misure per le verifiche dell’ufficio tecnico”. Si tratta di un primo esito del sopralluogo effettuato insieme ad alcuni tecnici del Comune. Entro 48 ore gli atti potrebbero essere inviati in procura a Nola.I vigili hanno verificato le costruzioni insieme ad alcuni tecnici, operazioni durante le quali non sono mancati dei momenti di tensione tra alcuni residenti della zona e dei cronisti accorsi per documentare quanto stava accadendo. “Fino a ieri nessuno conosceva Mariglianella, adesso siete tutti qua”, ha gridato un uomo all’ingresso della stradina che conduce al terreno, il cui accesso è stato poi presidiato da una vettura della polizia municipale.A lanciare il caso era stato Il Giornale, scrivendo di un terreno, acquistato 18 anni fa dal padre di Di Maio, sul quale atti alla mano non dovrebbero esserci manufatti o immobili. Dalle mappe satellitari apparirebbe invece una struttura in muratura di cui lo stesso Antonio Di Maio non risulterebbe in possesso.

Prime prove di sfascio: Salvini e Di Maio preparano le rispettive exit strategy, il governo ha i giorni contati

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Di padre in figlio, tutti i guai “in famiglia” della politica italiana: da Renzi a Di Battista, Di Maio è in ottima compagnia https://www.business.it/non-solo-di-maio-lunghissima-la-lista-di-politici-italiani-pieni-di-guai-in-famiglia/ Tue, 27 Nov 2018 06:54:42 +0000 https://www.business.it/?p=36021 Uno dei dilemmi più antichi, da sempre, nel mondo della politica. Il rapporto tra padri e figli, una relazione che finisce sotto la lente di ingrandimento quando il genitore di turno finisce per trovarsi nei guai con la legge. E che aveva visto, per esempio, Matteo Renzi sì difendere Tiziano dalle accuse degli altri, ma… Read More »Di padre in figlio, tutti i guai “in famiglia” della politica italiana: da Renzi a Di Battista, Di Maio è in ottima compagnia

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Uno dei dilemmi più antichi, da sempre, nel mondo della politica. Il rapporto tra padri e figli, una relazione che finisce sotto la lente di ingrandimento quando il genitore di turno finisce per trovarsi nei guai con la legge. E che aveva visto, per esempio, Matteo Renzi sì difendere Tiziano dalle accuse degli altri, ma anche sottolineare puntuale che se fosse stato ritenuto colpevole per lui sarebbe stata giusta una “pena doppia”. Oggi, al centro della scena c’è la famiglia Di Maio, non i primi pentastellati a trovarsi in una situazione così delicata.Il Corriere della Sera ricorda infatti come prima di Giggino sia stato Alessandro Di Battista, l’uomo destinato a ereditare il trono a Cinque Stelle, a trovarsi a fare i conti con il padre Vittorio, famoso per aver offeso il presidente della Repubblica via Facebook con un paragone non proprio elegante tra la presa della Bastiglia e la presa del Quirinale. Oggi Di Maio deve difendersi dalle accuse mosse al genitore di aver fatto lavorare in nero degli operai nella ditta di famiglia, della quale è proprietario al 5o per cento. E ha scelto di farlo prendendo le distanze.“Per anni non ci siamo neanche parlati, non c’è stato un bel rapporto” ha sottolineato Di Maio. Non proprio quello che ogni padre vorrebbe sentirsi dire in un momento così delicato. Maria Elena Boschi ha approfittato dello scandalo per togliersi qualche sassolino dalle scarpe, lei che era finita nella bufera per la nomina di Pier Luigi Boschi a vicepresidente dell’istituto di credito, due mesi dopo che la figlia era diventata ministro.Capita anche, però, che siano i genitori a trovarsi in imbarazzo, e non poco, per i figli. Pensare per esempio a Umberto Bossi, che si trovò a fare i conti con le continue esuberanze del figlio Renzo, ribattezzato il Trota, autore di spese pazze e in possesso di una laurea triennale “comprata in Albania” e di cui nessuno diceva di sapere niente.

“Lavoro in nero nella ditta del padre di Di Maio”. E arriva la risposta, balbettante

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