primarie Archivi - Business.it https://www.business.it/tag/primarie/ I segreti del potere - Notizie e retroscena Wed, 19 Jun 2019 18:28:34 +0000 it-IT hourly 1 https://wordpress.org/?v=6.5.2 https://www.business.it/wp-content/uploads/2023/01/cropped-Favicon_Business.it_-32x32.jpg primarie Archivi - Business.it https://www.business.it/tag/primarie/ 32 32 Forza Italia verso le primarie. E si ipotizza uno scontro Toti-Carfagna https://www.business.it/berlusconi-annuncia-le-primarie-di-forza-italia-sfida-toti-carfagna/ Wed, 19 Jun 2019 18:27:52 +0000 https://www.business.it/?p=48299 Primarie. Una parola che era suonata finora come una bestemmia alle orecchie di Silvio Berlusconi, da sempre contrario al voto popolare come strumento per scegliere il candidato premier del partito. E diventate ora, invece, strumento di salvezza per una Forza Italia ormai a serissimo rischio estinzione, mortificata dalle ultime, disastrose tornate elettorale e segnata da… Leggi tutto »Forza Italia verso le primarie. E si ipotizza uno scontro Toti-Carfagna

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Primarie. Una parola che era suonata finora come una bestemmia alle orecchie di Silvio Berlusconi, da sempre contrario al voto popolare come strumento per scegliere il candidato premier del partito. E diventate ora, invece, strumento di salvezza per una Forza Italia ormai a serissimo rischio estinzione, mortificata dalle ultime, disastrose tornate elettorale e segnata da un fuggi fuggi generale degli iscritti verso porti sicuri, ovvero la Lega di Matteo Salvini. Prima di arrendersi definitivamente e alzare bandiera bianca, Silvio sta infatti valutando proprio l’ipotesi di ricorrere alle primarie come strumento per lasciare agli elettori l’ultima parola sulla direzione da seguire. Sarà questo il nodo centrale della riunione indetta nella sala Koch di Palazzo Madama proprio per fare il punto della situazione sul partito e indicare i prossimi step verso il congresso nazionale di fine settembre. Non c’è ancora una decisione, ma le proposte sul tavolo sono tante. Il senso, svecchiare una Forza Italia che vive il momento più difficile della sua storia politica.C’è l’ipotesi di una diarchia Carfagna-Toti ai vertici, così da evitare lo strappo con il governatore ligure che sembrava pronto a vestire la casacca verde, con Berlusconi a fare da “supervisore”. Ma c’è anche l’ipotesi primarie, ormai non più un tabù. In quel caso si andrebbe allo scontro proprio tra le due personalità più in vista di questi mesi nella galassia azzurra, avversari rappresenterebbero meglio di chiunque altro lo yin e lo yang, destini opposti per una formazione politica chiamata a scelte definitive, da prendere prima di implodere in maniera definitiva.Toti incarna la linea salviniana: con lui, i forzisti correrebbero definitivamente tra le braccia della Lega, accettando di essere assimilati in un unico partito. Dall’altra parte, la Carfagna guida la formazione dei centristi che vogliono smarcarsi dal Carroccio e ricollocarsi tra i moderati, per niente disposti ad accettare un destino di subalternità rispetto al sovranismo del Capitano.Sposare la politica di Salvini, spostandosi a destra e accettando di ricoprire un ruolo secondario, o accettare una nuova sfida, più difficile (i numeri al momento sono impietosi per Forza Italia) ma che in caso di successo darebbe vita a una nuova destra, progressista e liberale, europeista, al momento assente dallo scacchiere. Una scelta che, a breve, Berlusconi potrebbe rimettere nelle mani degli elettori. Che siano loro, in ultimo, a decidere il destino della sua creatura, nata nel ’94 e oggi a rischio estinzione.

Rai, Salvini va all’attacco: “È arrivato il momento di tagliare gli stipendi”

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Prime stoccate a Zingaretti: “Esultiamo per un secondo posto?” https://www.business.it/prime-grane-per-zingaretti-i-retroscena-della-sconfitta-in-basilicata/ Mon, 25 Mar 2019 12:32:01 +0000 https://www.business.it/?p=43287 Di sicuro non si è vinto, magari non si perso del tutto. Le analisi in casa Pd il giorno dopo le elezioni regionali in Basilicata sono più o meno di questo tipo. Incerte, a tratti un filino grottesche. Con Zingaretti che si è detto comunque soddisfatto di un risultato che incorona i dem come vera… Leggi tutto »Prime stoccate a Zingaretti: “Esultiamo per un secondo posto?”

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Di sicuro non si è vinto, magari non si perso del tutto. Le analisi in casa Pd il giorno dopo le elezioni regionali in Basilicata sono più o meno di questo tipo. Incerte, a tratti un filino grottesche. Con Zingaretti che si è detto comunque soddisfatto di un risultato che incorona i dem come vera alternativa a Salvini. Senza commentare, però, il dato impietoso che vede la sinistra perdere una regione governata ininterrottamente per 24 anni e ora finita in mano al centrodestra.Fonti dem fanno notare attraverso l’Huffington Post il bicchiere mezzo pieno: le quattro liste civiche di ispirazione democratica a sostegno di Carlo Trerotola, all’interno delle quali si sono candidati esponenti del Pd e civici, ottengono complessivamente oltre 63.000 voti validi per una percentuale complessiva del 23,1% per un totale di 650 sezioni scrutinate su 681, battendo in maniera inequivocabile il M5S fermo al 20,40% e la Lega al 19,19%. “Complessivamente il centrosinistra, relativamente alle politiche del 2018, fa un balzo in avanti di 7 punti percentuali”.“Abbiamo perso dignitosamente” è la sintesi del candidato governatore del centrosinistra, Carlo Trerotola. L’ala renziana, però, non ci sta. Anna Ascani ha finito per paragonare il Pd a Toto Cutugno, eterno secondo del Festival di Sanremo, chiedendosi “quanto a lungo andremo avanti esultando per dei secondi posti”. Gli fa eco Luciano Nobili: “Da quando @matteorenzi si è dimesso abbiamo perso Friuli, Molise, Abruzzo, Sardegna, Basilicata, Trento e Bolzano. Ma il problema era il carattere di Renzi, ovvio. E finalmente oggi, senza di lui, tutti felici per il secondo posto in Basilicata: felici e perdenti”. I nostalgici dell’ex premier, insomma, non ci stanno e vanno già all’attacco del nuovo corso zingarettiano. Quello che, al momento, si dice soddisfatto di arrivare subito dopo i primi.

Finanziamento illecito ai partiti, indagato il segretario dem Zingaretti

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Benigni, Proietti, Moretti, Guccini: il popolo della sinistra è tornato in piazza https://www.business.it/i-vip-tornano-in-piazza-per-le-primarie-del-pd-eccoli-tutti-insieme/ Mon, 04 Mar 2019 11:17:47 +0000 https://www.business.it/?p=41722 Un popolo che aveva voglia di ritrovarsi e che si è ritrovato, anche se forse in via del tutto eccezionale. Quando Zingaretti, nella notte, ha festeggiato la vittoria alle primarie del Pd, lo ha fatto al culmine di una giornata che ha visto tornare in strada una fetta del Paese che sembrava estinta, di pari… Leggi tutto »Benigni, Proietti, Moretti, Guccini: il popolo della sinistra è tornato in piazza

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Un popolo che aveva voglia di ritrovarsi e che si è ritrovato, anche se forse in via del tutto eccezionale. Quando Zingaretti, nella notte, ha festeggiato la vittoria alle primarie del Pd, lo ha fatto al culmine di una giornata che ha visto tornare in strada una fetta del Paese che sembrava estinta, di pari passo con un partito dalle preferenze in costante, inquietante calo. L’atmosfera è stata di festa, Carlo Calenda nel ruolo di scrutatore ha esultato parlando di “vera democrazia” contrapposta a quella virtuale dei Cinque Stelle.Ma è stata anche la giornata che, dettaglio non banale, ha visto il grande ritorno di una lunga serie di vip storicamente legati al mondo del centrosinistra e di nuovo alle urne per ribadire la loro vicinanza ai dem. Sabrina Ferilli è stata tra le prime a fare capolino. Ancora più mattinieri erano stati Walter Veltroni e Romano Prodi. Nella sua Firenze ha invece votato Matteo Renzi. Le file ci sono state davvero, un po’ ovunque. A Milano, Torino, Genova, Venezia, Napoli, Bari. Il padre di Alessandro Di Battista, Vittorio, provocava su Facebook: “Ho votato tre volte”. Ma il Corriere della Sera fa notare come il post sia stato pubblicato prima dell’apertura dei seggi, gridando alla farsa. Tra gli altri vip che hanno sfilato, Roberto Benigni, Nanni Moretti, Paolo Virzì e Gigi Proietti.Francesco Guccini ha detto chiaro e tondo: “Torno ai gazebo per contrastare questo governo”. Personaggi famosi e normali cittadini accomunati dalla voglia di stare insieme dentro un partito unito che faccia opposizione seria e forte a Matteo Salvini. Il Pd ha perso un bel po’ di voti per strada, in questi anni. Ma il suo popolo non ha smarrito il senso di comunità. Lo stesso che Zingaretti spera di riportare a galla nei prossimi mesi.

Pd, ecco l’era Zingaretti. Il primo ad attaccarlo? Ovvio: Matteo Salvini

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