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Detrazione scuola: ecco che cosa cambia nel nuovo 730

A partire da quest’anno, anche le spese per le scuole dell’infanzia (le scuole materne) e per le scuole elementari potranno essere dedotte al 19% nella dichiarazione dei redditi 2015. Una novità sostanziale e un allargamento dei ventaglio di deducibilità, che fino all’anno scorso prevedeva solo la detrazione per l’istruzione secondaria, per i corsi universitari e post universitari. Rimangono, dunque, invariate la voci per Master, corsi di perfezionamento erogati dalle università, dottorati di ricerca, canoni di locazione per studenti fuori sede e test di ammissioni alle università.  

La detrazione dall’Unico o dal modello 730 2016 riguarda sia le scuole pubbliche sia le scuole private. In entrambi i casi il rimborso sarà pari al 19%, anche perché la legge italiana non distingue tra scuola privata e scuola pubblica.

Asili pubblici e privati 

La detrazione nel 730 2016 riguarda la possibilità per i genitori che iscrivono i propri figli all’asilo nido di fruire della detrazione del 19% sulle spese sostenute nel corso del 2015 per la retta scolastica. C’è pero una differenza tra asili pubblici e privati: la detrazione Irpef sulle spese per la retta sono detraibili fino all’importo pagato dal genitore che iscrive il figlio presso una struttura pubblica.

Per l’asilo, il limite massimo è di 632,00 euro per ciascun figlio, pari a 120 euro sia per i figli nati all’interno del matrimonio, sia per figli riconosciuti adottati, affidati o nati al di fuori del matrimonio.

Scuola materna, elementare, medie e superiori

Anche in questi casi non c’è distinzione tra scuola pubblica e privata. La quota detraibile è pari a 76 euro, il 19% calcolato su un massimo di 400 euro all’anno per alunno. Qualche restrizione in più, invece, si ha per le università private: le spese detraibili non possono essere ‹‹in misura non superiore a quella stabilita annualmente per ciascuna facoltà universitaria con decreto del Ministero dell’Istruzione, dell’Università e della Ricerca, da emanarsi entro il 31 dicembre, tenendo conto degli importi medi delle tasse e dei contributi dovuti alle università statali››. Rimangano invariate le norme che regolano i contratti di locazione e i corsi post universitari (Master e corsi di specializzazione).

Brunello Colli