
L’uragano Melissa ha colpito la Giamaica con una violenza straordinaria, portando venti che sfiorano i 300 chilometri orari. A renderlo noto è il National Hurricane Center statunitense, che in un primo momento aveva classificato la tempesta come di categoria 5, la più alta nella scala Saffir-Simpson. Anche se ora è stata declassata a categoria 4, resta uno degli eventi meteorologici più intensi mai osservati sull’Atlantico. L’impatto è avvenuto nel sud-ovest dell’isola, nei pressi della cittadina di New Hope, dove gran parte del territorio è già senza elettricità. Le autorità hanno esortato cittadini e turisti a rifugiarsi in luoghi sicuri. Il ministro Desmond McKenzie ha lanciato un appello alla prudenza, ricordando che «non si può scommettere contro Melissa, è una scommessa che non possiamo vincere».

Con le forti piogge e le inondazioni provocate dal ciclone, in Giamaica è stata diffusa un’allerta insolita: la possibilità che i coccodrilli vengano spinti lontano dai loro habitat naturali. Secondo la South East Regional Health Authority, «l’innalzamento dei livelli dei fiumi, dei canali e delle paludi potrebbe spingere i coccodrilli verso le aree residenziali». L’avviso riguarda diverse zone dell’isola, tra cui Kingston, St. Andrew, St. Thomas e St. Catherine. Le autorità hanno raccomandato alla popolazione di non avvicinarsi alle acque in piena e di segnalare eventuali avvistamenti alla National Environment and Planning Agency. In Giamaica vive il coccodrillo americano (Crocodylus acutus), una specie protetta dal 1971.
Nonostante il ridimensionamento della tempesta a categoria 4, l’uragano continua a flagellare l’isola. Il National Hurricane Center segnala venti superiori ai 240 chilometri orari, piogge torrenziali e mareggiate estremamente pericolose. La zona più colpita è quella di Black River, nella contea di St. Elizabeth, dove il sindaco Richard Solomon ha descritto una situazione critica: «Peggiora di minuto in minuto. Credo che l’intera contea subirà gravi danni». Sui social circolano immagini di case scoperchiate e strade completamente sommerse, mentre si segnalano distruzioni anche alla St. Elizabeth Technical High School e nella contea di Manchester.

Intanto, a Cuba, le autorità hanno deciso di chiudere gli aeroporti e sospendere il traffico ferroviario e su autobus nell’Est del Paese. Secondo l’ambasciata degli Stati Uniti, che ha diffuso un avviso di sicurezza, il maltempo renderà impraticabili molte aree per diversi giorni. Il governo cubano ha avviato una massiccia operazione di evacuazione che coinvolge circa 600mila persone. Solo nella provincia di Holguín, oltre 200mila cittadini sono stati trasferiti in zone più sicure, mentre a Banes e nei comuni limitrofi le operazioni di messa in sicurezza sono già in corso. L’arrivo della tempesta sulla costa orientale cubana è previsto tra la tarda serata di martedì e le prime ore di mercoledì.
Nel frattempo, per garantire comunicazioni d’emergenza, l’azienda Starlink di Elon Musk ha annunciato che offrirà gratuitamente il servizio di connessione internet satellitare alla Giamaica e alle Bahamas fino alla fine di novembre. La società ha spiegato su X che la decisione nasce dal desiderio di «aiutare le persone colpite dall’uragano Melissa nella risposta all’emergenza e nella ricostruzione».