
Il prossimo 8 luglio, prenderà il via l’esame presso la Commissione Difesa della Camera di un disegno di legge per istituire una nuova riserva ausiliaria per le Forze Armate italiane. L’annuncio è stato fatto da Nino Minardo, presidente della IV Commissione, durante una recente riunione dell’Ufficio di Presidenza.
Attualmente, ci sono due proposte di legge in discussione: una presentata da Minardo e una seconda dal deputato Stefano Graziano del Partito Democratico. Minardo ha sottolineato che, dopo aver analizzato esempi internazionali, è giunto il momento opportuno per affrontare l’argomento della sicurezza nazionale con un nuovo approccio.

La proposta di Minardo prevede un reclutamento volontario di ex militari, specialmente coloro che hanno servito come Volontari in Ferma Triennale (VFT) o Volontari in Ferma Iniziale (VFI). L’obiettivo è avere a disposizione personale addestrato e pronto per far fronte a necessità emergenziali.
Secondo il progetto di legge, la riserva militare potrebbe essere attivata dal Governo in situazioni di crisi grave, conflitto armato o per la difesa dei confini. Inoltre, sarebbe utilizzabile durante stati di emergenza nazionale, decretati dal Consiglio dei Ministri.
Il dibattito politico è acceso, con l’opposizione che esprime forte dissenso. Stefano Graziano ha chiarito che la sua proposta si differenzia sostanzialmente da quella di Minardo, puntando al rafforzamento del ruolo della Croce Rossa in ambiti civili e sociosanitari, senza funzioni militari.

Critico anche Angelo Bonelli, deputato e co-portavoce di Alleanza Verdi e Sinistra (Avs), che accusa la proposta di essere un tentativo della destra di adottare una logica militarista. Bonelli sostiene che il governo stia trascurando vere emergenze come il welfare in crisi e il sostegno alle persone fragili.
Bonelli ha inoltre criticato il modello preso in considerazione, sottolineando l’importanza di potenziare la protezione civile, supportare i giovani ambientalisti e prevenire disastri naturali. Secondo lui, il governo dovrebbe investire nella solidarietà sociale piuttosto che in esercitazioni militari.
Infine, Bonelli ha concluso che l’Italia dovrebbe orientarsi verso il rafforzamento dei servizi pubblici e del volontariato civile, piuttosto che creare una nuova forza di riservisti armati.