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“È bellissima!”. Trump ha perso la testa proprio per lei: “Ora sono nei guai”

trump giornalista

Nel cuore della politica americana, lo Studio Ovale, si è svolto un evento che ha unito la diplomazia ai risvolti imprevedibili dell’interazione umana. La firma dell’accordo di pace tra Congo e Ruanda rappresenta un momento storico per una regione segnata da anni di conflitti. Tuttavia, a rubare la scena è stato un episodio inatteso che ha coinvolto il Presidente degli Stati Uniti, Donald Trump.

Commento di Trump alla giornalista congolesi

Durante l’evento, Trump ha dichiarato: “Lei è bellissima” riferendosi a Hariana Veras, una giornalista congolese. Le parole, pronunciate pubblicamente, hanno attirato l’attenzione dei media e del pubblico. Sebbene sembrassero un complimento personale, hanno rapidamente sollevato discussioni sul galateo diplomatico e sulla percezione delle donne in contesti di potere. Trump ha aggiunto che anche Karoline Leavitt, portavoce della Casa Bianca, aveva espresso un commento simile. Questa conferma ha amplificato l’eco del complimento, portandolo a una dimensione più ampia che ha cercato di sottolineare la bellezza interiore ed esteriore, pur mantenendo un’attenzione particolare sull’aspetto fisico in un contesto ufficiale.

Reazioni e implicazioni

Le reazioni all’episodio non si sono fatte attendere. Alcuni hanno visto nelle parole di Trump un gesto di sincerità e spontaneità, coerente con il suo stile diretto. Questo approccio potrebbe essere interpretato come un tentativo di umanizzare la figura presidenziale, rendendola meno formale. Tuttavia, sono emerse anche critiche riguardanti l’appropriatezza del commento in un ambiente solenne come lo Studio Ovale durante un evento diplomatico di rilievo. Alcuni osservatori hanno sollevato la questione se l’attenzione non dovesse rimanere focalizzata sugli aspetti politici e diplomatici piuttosto che su dettagli personali.

La discussione sul sessismo implicito è stata inevitabile, mettendo in evidenza come commenti sull’aspetto fisico in un contesto lavorativo possano ridurre la professionalità di una donna alla sua estetica, sminuendone il ruolo e la presenza in un ambiente dominato da obiettività e competenza.

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