
Il governo italiano è in costante allerta, con aggiornamenti regolari dai vertici militari. Nonostante non vi siano state richieste formali da parte degli Stati Uniti, Roma si prepara a eventualità varie. Il ministro degli Esteri Tajani si affida all’Oman per facilitare la mediazione tra Stati Uniti e Iran, mentre in Andalusia si registrano movimenti di bombardieri americani.
Nel cuore di Palazzo Chigi, Giorgia Meloni ha tenuto incontri cruciali con i leader dell’intelligence e delle forze armate italiane. Il ritorno improvviso dal G7 in Canada ha segnato l’inizio di intense consultazioni a Roma, ora centro nevralgico di delicati equilibri diplomatici. L’allargamento del conflitto, le azioni di Trump, il fronte iraniano e la presenza di truppe italiane in Iraq rendono l’Italia un attore chiave tra prudenza e fedeltà atlantica.
Sebbene fonti governative affermino che nessuna richiesta ufficiale sia ancora giunta dagli USA per l’uso delle basi italiane in un possibile intervento contro l’Iran, la questione rimane delicata. Le basi strategiche, da Aviano a Vicenza, da Napoli a Sigonella, sono sotto esame. La premier Meloni, tuttavia, mantiene cautela: “Non è una decisione da prendere alla leggera”, ha dichiarato dal Canada, sottolineando la necessità di valutazioni attente.
Tra Prudenza e Deterrenza
Questa posizione riflette l’attuale linea di condotta: tatticismo e riserbo, nella speranza di riaprire un dialogo. La questione del regime change a Teheran è ancora presente, ma l’idea di coinvolgere Putin nei negoziati, proposta da Trump, è stata categoricamente respinta da Meloni: “Non è un’opzione praticabile”, ha affermato. Nel frattempo, il governo monitora attentamente le azioni iraniane, anche in risposta alle minacce di ritorsioni dei pasdaran contro postazioni europee coinvolte. Contingenti italiani sono presenti in Iraq e Libano.
Sul piano diplomatico, il ministro degli Esteri Antonio Tajani è impegnato in contatti con i suoi omologhi regionali, sostenendo la mediazione dell’Oman tra Washington e Teheran. Roma, che ha giocato ruoli significativi in precedenti colloqui informali, spera ancora di prevenire il peggio, specialmente riguardo a una crisi nello stretto di Hormuz, crocevia vitale per il petrolio mondiale.
Le Manovre della NATO e il Pressing USA
Nel frattempo, gli Stati Uniti sono attivi: la Spagna ha autorizzato l’arrivo di bombardieri e aerei cisterna americani nelle basi di Moron de la Frontera e Rota in Andalusia. Anche se l’Italia auspica che le basi in Arabia Saudita, Bahrain o Egitto siano utilizzate per prime, la sua rete di infrastrutture strategiche rimane cruciale.
Per questo è essenziale coordinarsi con le altre capitali europee. A Le Bourget, il ministro della Difesa Guido Crosetto ha incontrato i suoi omologhi di Francia e Gran Bretagna, accompagnato dal capo di Stato maggiore Luciano Portolano. L’obiettivo è chiaro: evitare che il conflitto degeneri ulteriormente. “Si farà ogni sforzo per prevenire un’escalation dei conflitti in corso”, ha dichiarato Crosetto, pur riconoscendo la crescente tensione.