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Patente, ora cambia tutto: da che età non potrai più guidare

Il governo sta valutando un inasprimento delle regole per il rinnovo della patente rivolto agli automobilisti più anziani, a seguito di incidenti stradali mortali provocati da ultraottantenni. Il ministro dei Trasporti Matteo Salvini ha confermato che si stanno definendo limiti e modalità più rigide per garantire maggiore sicurezza sulle strade, ma la questione genera un acceso dibattito politico e sociale.

Rinnovo patente: il governo valuta nuovi esami

Il ministro Matteo Salvini, intervenuto su Rtl 102.5, ha annunciato che sono in corso approfondimenti per modificare le procedure di rinnovo della patente per gli automobilisti in età avanzata. Attualmente, la normativa prevede il rinnovo ogni tre anni dopo i 70 anni e ogni due anni dagli 80 in poi. I recenti incidenti, con tre casi mortali causati da ultraottantenni, hanno spinto a riflettere su controlli più rigorosi.

Salvini ha sottolineato che, nonostante un nuovo Codice della Strada già varato, non è possibile legiferare su comportamenti specifici come le inversioni a U in autostrada o l’ingresso contromano, che richiedono una vigilanza costante alla guida.

Le proposte della politica

Sul fronte politico, l’opposizione propone un inasprimento delle verifiche. Anthony Barbagallo, capogruppo Pd in Commissione Trasporti, ha annunciato la ripresentazione di una proposta di legge per introdurre un esame teorico e pratico obbligatorio al rinnovo della patente dagli 80 anni. L’obiettivo è garantire controlli più efficaci sulle capacità di guida degli anziani.

Il dibattito non è solo tecnico ma anche sociale, poiché la patente rappresenta per molti anziani un simbolo di indipendenza e autonomia personale, e modifiche rigide potrebbero avere un impatto significativo sulla loro vita quotidiana.

La posizione di associazioni e sindacati

Le associazioni dei consumatori e i sindacati dei pensionati hanno espresso cautela riguardo alle modifiche proposte. Gabriele Melluso, presidente di Assoutenti, ha evidenziato che «la libertà di muoversi è un diritto fondamentale a tutte le età» e ha suggerito di basare i controlli su criteri medico-funzionali aggiornati piuttosto che su limiti anagrafici rigidi.

In linea con questa posizione, il segretario generale della Uilp, Carmelo Barbagallo, ha invitato a «studiare attentamente i dati e a confrontarsi con le parti sociali» prima di introdurre modifiche normative. Per molti anziani, la patente rappresenta autonomia e la sua perdita potrebbe comportare isolamento e difficoltà pratiche.

Statistiche alla base della proposta di stretta

Secondo le ultime statistiche Istat-Aci pubblicate nel 2024, il tasso di mortalità stradale più elevato si registra nella fascia di età tra 85 e 89 anni, con 103,8 decessi ogni milione di abitanti. Seguono i giovani tra i 20 e i 24 anni (84,7 morti ogni milione) e la fascia 80-84 anni.

Questi dati alimentano la discussione tra la necessità di garantire la sicurezza stradale e il rischio di imporre limiti che potrebbero penalizzare automobilisti anziani ancora in grado di guidare in sicurezza. Il confronto è solo all’inizio, ma il tema è destinato a essere centrale nel dibattito politico futuro.

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