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Trump-Putin, tutta la verità sul vertice: come è finito davvero! Il mondo trema

Il summit di Anchorage tra Donald Trump e Vladimir Putin si è concluso senza un accordo definitivo, ma con segnali di un dialogo costruttivo tra i due leader. Trump ha parlato di “grandi progressi”, pur riconoscendo che restano uno o due nodi fondamentali da sciogliere. Putin ha invitato Trump a Mosca e ha rivolto un appello all’Unione Europea affinché non ostacoli la pace.


Trump annuncia contatti con Zelensky e Nato

Prima di lasciare l’Alaska, Trump ha annunciato che contatterà a breve sia il presidente ucraino Volodymyr Zelensky sia i leader della Nato per aggiornare gli alleati sull’esito del vertice. Ha anche assicurato che al prossimo incontro sarà presente Zelensky, ipotizzando un possibile incontro a tre già la settimana successiva.

Questioni chiave e possibile scambio territoriale

Intervistato da Fox News, Trump ha confermato che durante il vertice sono stati discussi temi delicati, tra cui eventuali scambi territoriali e garanzie alternative alla Nato, su cui si sarebbe raggiunto un ampio accordo. Tuttavia, ha rivelato che una “grande cosa” ha impedito il raggiungimento di un’intesa completa, senza però fornire ulteriori dettagli.

Posizioni sulla guerra e sulle sanzioni

Trump ha sottolineato la priorità umanitaria di fermare le morti in Ucraina e ha riferito che Putin ha espresso una volontà sincera di porre fine al conflitto. Per quanto riguarda le sanzioni contro la Russia, ha dichiarato che non è il momento di introdurne di nuove e che tale questione sarà valutata tra due o tre settimane.

Reazioni e critiche dalla politica

Dal fronte democratico sono arrivate critiche pesanti. Il leader della minoranza al Senato, Chuck Schumer, ha accusato Trump di aver “steso il tappeto rosso a un dittatore” concedendo legittimità internazionale a Putin senza ottenere risultati concreti. Anche sui social americani si è diffusa la sensazione che il summit non abbia prodotto risultati storici.

Durata e atmosfera del vertice

L’incontro, durato quasi tre ore, è stato definito il più lungo e uno dei più significativi nella storia dei faccia a faccia tra i due leader. Il portavoce del Cremlino, Dmitry Peskov, ha definito i colloqui “molto positivi” e ha sottolineato l’atmosfera di rispetto reciproco durante il dialogo.

Prospettive future

Trump ha espresso ottimismo sul fatto che il prossimo vertice possa portare a una tregua e ha ribadito la sua intenzione di svolgere un ruolo di facilitatore nei negoziati di pace. Putin ha sottolineato che l’accordo raggiunto rappresenta un punto di partenza per migliorare le relazioni pragmatiche tra Russia e Stati Uniti e auspica che questo apra la strada a una soluzione pacifica del conflitto in Ucraina.

Eventi precedenti e dettagli logistici

L’arrivo di Putin in Alaska è stato accolto con grande attenzione, così come l’atterraggio di Trump a Anchorage. Il summit si è svolto in un contesto istituzionale solenne, con una sala allestita con le bandiere di entrambi i Paesi e il motto ufficiale “Pursuing peace” (Perseguire la pace). In precedenza, Trump aveva definito l’incontro una “partita a scacchi” e aveva evidenziato che l’esito del vertice avrebbe determinato la possibilità di ulteriori incontri.

Situazione sul campo

Nel frattempo, il ministero della Difesa russo ha comunicato di aver intercettato e distrutto 13 droni ucraini sopra le regioni di Belgorod, Rostov e Calmucchia, evidenziando che il conflitto sul terreno continua nonostante il dialogo diplomatico in corso.

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