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L’annuncio ufficiale: “Il governo è caduto”

Un momento storico per la politica francese si è concretizzato con la sfiducia al primo ministro François Bayrou da parte dell’Assemblea nazionale, determinando la caduta del governo di minoranza. Il voto ha visto prevalere nettamente i contrari con 364 preferenze contro 194 favorevoli, un risultato inequivocabile che segna una prima assoluta nella Quinta Repubblica: un esecutivo che crolla dopo un voto di fiducia chiesto dal premier stesso.

Il dibattito, iniziato alle 18:30, si è svolto in un clima teso e carico di aspettative. Nel suo discorso finale, Bayrou ha lanciato un appello appassionato: «Un Paese non può rinunciare alla propria sovranità né accettare di piegarsi ai creditori. Abbiamo la responsabilità verso il futuro dei cittadini francesi». Tuttavia, queste parole non sono riuscite a ricompattare l’assemblea.

Il premier uscente ha tentato di ottenere il sostegno di un Parlamento diviso, ma la sua scelta di richiedere un voto di fiducia senza una maggioranza solida è stata vista come un rischio politico calcolato. I numeri del Parlamento hanno confermato la sua sconfitta senza possibilità di appello.

Tra i commenti più duri, spicca quello di Mathilde Panot di La France Insoumise, che ha dichiarato: «Non condividiamo né la tua diagnosi né le soluzioni proposte», evidenziando l’opposizione totale del suo gruppo alle politiche economiche del governo.

La crisi politica apre scenari complessi: il presidente Emmanuel Macron dovrà nominare un nuovo premier capace di ottenere la fiducia parlamentare. I nomi in lizza includono Pierre Moscovici, figura di riferimento del centrosinistra, e Gérald Darmanin, rappresentante della destra moderata e attuale ministro della Giustizia. Non è esclusa nemmeno la formazione di un governo tecnico o di unità nazionale.

La possibilità di elezioni anticipate è reale: sia il Rassemblement National guidato da Marine Le Pen che La France Insoumise di Jean-Luc Mélenchon chiedono non solo nuove consultazioni legislative ma anche le dimissioni di Macron e l’elezione di un nuovo presidente. Macron, tuttavia, ha ribadito la sua intenzione di restare in carica fino alla scadenza naturale del suo mandato, prevista per la primavera del 2027.

Un editoriale di Federico Rampini su Le Monde ha evidenziato come questa crisi francese rappresenti una crisi europea. Un recente articolo del Wall Street Journal ha definito la Francia la «nuova Italia», sottolineando la fragilità politica di Parigi e sollevando questioni sulla futura leadership europea.

Durante il dibattito, l’ex premier Gabriel Attal ha espresso preoccupazione: «Ogni mese di instabilità compromette il futuro della Francia». Ha inoltre ricordato le conseguenze tangibili dell’assenza di un bilancio approvato, dall’aumento dei tagli alla difesa alle difficoltà nella gestione dei servizi pubblici, invitando tutte le forze politiche a superare senza indugi questo momento critico.

La sfiducia a Bayrou costituisce un precedente senza precedenti nella Quinta Repubblica, che non aveva mai visto un governo cadere a seguito di un voto di fiducia richiesto dal premier. La Francia si trova ora in una fase di profonda instabilità politica con possibili ripercussioni significative per l’intera Unione europea.

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