
Il generale Marco Bertolini, intervistato da Italia Oggi, ha espresso una valutazione critica sull’attuale tensione nel conflitto Russia-Ucraina, sottolineando i rischi di un’escalation militare dovuta a incidenti come il recente attraversamento di droni russi nello spazio aereo polacco. Secondo Bertolini, la responsabilità non ricadrebbe esclusivamente su Mosca, ma anche sull’Unione Europea, accusata di alimentare un “gioco sporco” sul sostegno all’Ucraina.
Le tensioni crescenti e il rischio di escalation
L’episodio dei droni ha generato un allarme diffuso in Europa e nella NATO, facendo emergere un clima bellico percepito come reale nonostante la natura non dichiarata del conflitto. Il generale evidenzia come l’Europa sia coinvolta indirettamente fornendo armi, risorse finanziarie e supporto diplomatico, contribuendo così ad un’escalation che definisce “preoccupante“.

Crisi interne all’Unione Europea e conseguenze politiche
Bertolini individua nella crisi politica e sociale dei principali Paesi europei un elemento di fragilità che favorisce il ricorso a minacce esterne per mantenere coesione interna. In particolare, cita la crisi di governo in Francia, la crescita dei partiti di estrema destra in Germania e la situazione instabile nel Regno Unito. Questi fattori, secondo l’ex comandante della Folgore, alimentano tensioni e contribuiscono a una narrativa che giustifica un rafforzamento della sovranità europea a discapito di quella nazionale.

La sovranità europea e la strategia sulla difesa comune
Il generale sottolinea come l’Unione Europea stia cercando di sostituire le identità nazionali con una sovranità comunitaria, utilizzando la necessità di una difesa comune come strumento politico. Questa dinamica, definita da Bertolini come un “grosso problema“, rappresenta una sfida rilevante nel contesto della gestione del conflitto e delle politiche di sicurezza europee.

Il ruolo di Kiev e le alleanze regionali
Secondo Bertolini, la tensione crescente permette a Kiev di rafforzare la propria posizione, sostenendo che l’intera Europa sia minacciata dal conflitto. Viene inoltre evidenziata una collaborazione tra Bielorussia, Polonia e Lituania per monitorare e controllare gli sconfinamenti aerei, rafforzando la percezione di un fronte europeo unito contro la Russia.
Le dichiarazioni istituzionali e le critiche di Bertolini
Le recenti proposte della presidente della Commissione Europea Ursula von der Leyen, come l’ipotesi di un “muro di droni” sul fronte orientale, e le dichiarazioni della ministra degli Esteri UE Kaja Kallas sul bisogno di “dividere la Russia“, sono state oggetto di critica da parte del generale. Bertolini sottolinea che i leader europei preferiscono mantenere un conflitto combattuto da altri per non dover ammettere una possibile sconfitta, alimentando così una guerra che definisce “comoda” per l’Unione.