Femminicidio a Paupisi: un dramma familiare sconvolge la comunità
Un grave episodio di violenza familiare ha colpito il piccolo comune di Paupisi in provincia di Benevento, dove un uomo di 58 anni, Salvatore Ocone, ha ucciso la moglie Elisabetta Polcino, 49 anni, e uno dei due figli. La figlia rimasta ferita gravemente è attualmente ricoverata in condizioni critiche. La tragedia si è consumata nella mattina del 30 settembre, a pochi giorni dal 25° anniversario di matrimonio della coppia.

L’arresto e le accuse
Dopo un interrogatorio durato un’ora e mezza, Salvatore Ocone è stato arrestato e trasferito in carcere con le accuse di duplice omicidio aggravato, tentato omicidio e sequestro di persona. L’uomo è stato rintracciato in provincia di Campobasso, nel Molise, a circa 70 chilometri dal luogo del crimine, dopo la fuga avvenuta a bordo della sua Opel Mokka nera con i due figli a bordo.
Le dinamiche dell’aggressione
Secondo la ricostruzione, Ocone ha colpito con una pietra la moglie all’interno della loro abitazione in contrada Frasso, uccidendola. Successivamente ha ferito gravemente la figlia Antonia, 16 anni, alla testa e ha ucciso il figlio Cosimo. La figlia ha subito un delicato intervento chirurgico e le sue condizioni restano riservate. L’uomo ha riferito che il gesto è stato scatenato da dinamiche familiari conflittuali, attribuendo alla moglie un atteggiamento di aggressività e dominazione.

Contesto e reazioni della comunità
Salvatore Ocone, operaio agricolo con una storia di disturbi psichici e depressione, era noto nella comunità ma senza segnali evidenti di pericolo imminente, come confermato dal parroco e dal sindaco di Paupisi. La famiglia non mostrava apertamente le tensioni che hanno portato alla tragedia. Il figlio maggiore, Mario, 23 anni, si era allontanato da tempo per motivi lavorativi e ha descritto la situazione familiare come “una prigione di liti”.

Il lutto della comunità e le prospettive legali
La comunità di Paupisi è profondamente scossa da questo evento, con un lutto cittadino proclamato per onorare le vittime. Le autorità continuano le indagini per chiarire tutti gli aspetti della vicenda e garantire giustizia. Il caso riporta l’attenzione sulle dinamiche di violenza familiare e sulle difficoltà legate ai disturbi psichici non adeguatamente trattati.

Il parroco Don Cosimo ha espresso il cordoglio della parrocchia e ha invitato la comunità a sostenere la giovane Antonia nella sua battaglia per la vita. La vicenda è seguita con attenzione anche dai media nazionali, data la gravità e il contesto familiare dell’accaduto.