Vai al contenuto

La Bce contro l’Italia: “Dovete farlo”

La presa di posizione di Christine Lagarde sul Meccanismo europeo di stabilità

Durante un’audizione alla commissione economica del Parlamento europeo, la presidente della Banca centrale europea, Christine Lagarde, ha espresso un richiamo esplicito riguardo alla mancata ratifica del Meccanismo europeo di stabilità (Mes) da parte di uno Stato membro, identificato implicitamente come l’Italia. Questo impedisce il pieno funzionamento dello strumento finanziario fondamentale per la stabilità economica dell’Unione.

Christine Lagarde durante l'audizione al Parlamento europeo

Il ruolo cruciale del Mes e l’appello alla ratifica

Lagarde ha ricordato che il Mes è nato in un contesto e per finalità differenti rispetto a oggi, ma ha sottolineato la necessità che tutti i Paesi membri ne autorizzino l’applicazione. «La mia unica speranza è che venga ratificato da tutti», ha dichiarato, evidenziando che la mancata ratifica da parte dell’Italia ostacola il sostegno ai Paesi membri e alle istituzioni finanziarie.

Christine Lagarde durante l'intervento al Parlamento europeo

Questa posizione riaccende il dibattito politico in Italia, dove il governo continua a mantenere una posizione contraria alla ratifica, nonostante l’importanza attribuita dal presidente della Bce al Mes quale strumento di protezione della stabilità finanziaria europea.

Conseguenze della mancata ratifica italiana per l’Europa

La riforma del Mes richiede il consenso di tutti i parlamenti degli Stati membri per entrare in vigore. La mancata ratifica italiana è l’ostacolo principale che impedisce l’utilizzo del fondo di riserva per la gestione delle crisi bancarie, lasciando così vulnerabile il sistema bancario europeo in caso di nuove emergenze finanziarie.

Palazzo del Parlamento italiano, simbolo del dibattito sulla ratifica del Mes

La preoccupazione a Bruxelles cresce, soprattutto dopo le recenti crisi bancarie negli Stati Uniti e in Svizzera, quando si è temuto un possibile effetto domino nel Vecchio Continente. L’assenza di una rete di sicurezza comune espone il sistema finanziario europeo a rischi maggiori.

Funzioni e novità della riforma del Mes

Istituito nel 2012, il Meccanismo europeo di stabilità ha sostituito gli strumenti precedenti nati in seguito alla crisi del debito sovrano, con l’obiettivo di fornire assistenza finanziaria ai Paesi membri con un debito pubblico sostenibile.

La riforma introduce una linea di credito fino a 70 miliardi di euro come paracadute del fondo di risoluzione unico delle banche, permettendo ai Paesi di accedere a questa riserva comune in caso di risorse insufficienti per affrontare crisi bancarie. Inoltre, rafforza il coordinamento del Mes con la Commissione europea e migliora i rapporti con gli investitori privati nelle fasi di ristrutturazione del debito.

Le ragioni del rifiuto italiano

Il Parlamento italiano, in particolare la Commissione Bilancio della Camera, ha espresso parere contrario alla ratifica della riforma. La maggioranza di centrodestra sostiene che il testo non garantisca un adeguato coinvolgimento parlamentare nelle decisioni relative all’attivazione del Mes e che possa limitare il controllo sui futuri versamenti di capitale.

Questa posizione riflette la volontà politica di tutelare la sovranità economica nazionale e di non vincolare eccessivamente l’Italia ai meccanismi europei di assistenza, giudicati potenzialmente penalizzanti. Tuttavia, il mancato via libera rappresenta un elemento di tensione nei rapporti tra Roma e Bruxelles e un rischio per l’unità e la stabilità finanziaria dell’Unione.

Hai scelto di non accettare i cookie

Tuttavia, la pubblicità mirata è un modo per sostenere il lavoro della nostra redazione, che si impegna a fornirvi ogni giorno informazioni di qualità. Accettando i cookie, sarai in grado di accedere ai contenuti e alle funzioni gratuite offerte dal nostro sito.

oppure