
Shimon Sakaguchi e la scoperta che può cambiare la lotta contro il cancro
Il professor Shimon Sakaguchi, insignito del Premio Nobel per la Medicina 2025, ha rilasciato un’intervista dall’Università di Osaka, dove insegna immunologia sperimentale. Il ricercatore giapponese, 74 anni, ha espresso una visione ottimistica sul futuro delle terapie contro il cancro, sostenendo che questa malattia potrà diventare curabile e perdere così la sua connotazione di paura.
Il ruolo delle cellule Treg nel sistema immunitario e nelle malattie
Alla base di questa speranza scientifica vi sono le cellule T regolatorie (Treg), scoperte da Sakaguchi, che hanno il compito di modulare il sistema immunitario. Queste cellule impediscono all’organismo di attaccare se stesso, evitando malattie autoimmuni come diabete, celiachia e artrite reumatoide. Tuttavia, in presenza di tumori, un eccesso di Treg può limitare l’efficacia delle risposte immunitarie contro le cellule cancerose.
Una decennale ricerca per validare una teoria rivoluzionaria
Sakaguchi ha lavorato per oltre dieci anni su questa ipotesi, nonostante lo scetticismo della comunità scientifica. “Le Treg hanno caratteristiche uniche che ho potuto osservare direttamente nei miei esperimenti”, ha dichiarato. La sua dedizione ha portato a riconoscere l’importanza fondamentale di queste cellule nella regolazione immunitaria.
Dall’interesse per la medicina alla passione per la ricerca scientifica
In gioventù, Sakaguchi aspirava a diventare medico, ma si è rapidamente orientato verso la ricerca scientifica, trovando in essa una continua fonte di stimoli e scoperte. Ha definito la sua attività come un “gioco dal quale non riusciva più a uscire”, segno di un coinvolgimento profondo e duraturo.
Prospettive e innovazioni future nelle terapie oncologiche
Il Nobel ha sottolineato che il 90% delle morti per cancro è dovuto alle metastasi. L’obiettivo è confinare il tumore nella sede originaria, permettendo l’asportazione tramite chirurgia o radioterapia. Le immunoterapie come il blocco dei checkpoint immunitari rappresentano un avanzamento, ma hanno efficacia limitata al 20-30% dei pazienti. Sakaguchi ritiene che intervenire sulle cellule Treg possa migliorare significativamente questi risultati.

Strategie per modulare la presenza delle cellule Treg nei tumori
Nei tessuti tumorali si osserva una concentrazione elevata di Treg che inibiscono l’azione delle cellule immunitarie antitumorali. Attualmente, la ricerca si concentra sull’uso di anticorpi monoclonali e farmaci mirati per ridurre selettivamente la presenza di Treg nelle zone colpite, una soluzione considerata realistica, sicura e sostenibile dal punto di vista economico.
Impatto del Premio Nobel e prospettive per la ricerca in Giappone
Dopo l’annuncio del Nobel, Sakaguchi ha ricevuto numerosi messaggi di congratulazioni da studenti, colleghi e amici. Tuttavia, ha evidenziato le difficoltà del sistema di finanziamento alla ricerca in Giappone, sottolineando che paesi come Stati Uniti, Cina e Germania investono molto di più, anche in ambito immunologico.
Appello congiunto per maggiori investimenti nella ricerca scientifica
In vista della cerimonia dei Nobel a Stoccolma, Sakaguchi e il collega Susumu Kitagawa stanno preparando un appello al governo giapponese per aumentare i fondi destinati alla ricerca. Entrambi, amici da tempo e laureati nell’università di Kyoto, intendono promuovere un impegno maggiore per il progresso scientifico a beneficio dell’umanità.