Tragedia a Castel d’Azzano: tre carabinieri perdono la vita in un’esplosione
Un grave episodio ha colpito la comunità di Castel d’Azzano, in provincia di Verona, dove un’esplosione durante un’operazione di sgombero ha causato la morte di tre carabinieri e il ferimento di numerosi operatori delle Forze dell’ordine e dei Vigili del fuoco. La tragedia ha suscitato sconcerto e profondo cordoglio a livello nazionale, mobilitando le più alte cariche dello Stato.

Le circostanze dell’esplosione
L’incidente si è verificato durante un’operazione di sgombero e perquisizione di un casolare ritenuto a rischio per la presenza di bombole di gas e presunte molotov. Secondo le ricostruzioni investigative, una delle occupanti, Maria Luisa Ramponi, avrebbe innescato una bombola di gas con un accendino nel momento in cui i carabinieri stavano procedendo con l’intervento, provocando una deflagrazione che ha causato il crollo dell’edificio e la tragedia.

Le vittime e i feriti
Le vittime sono il Luogotenente Carica Speciale Marco Piffari, il Carabiniere Scelto Davide Bernardello e il Brigadiere Capo Qualifica Speciale Valerio Daprà. Oltre ai tre caduti, sono stati registrati diciassette feriti tra carabinieri, agenti di polizia e vigili del fuoco, alcuni in condizioni gravi ma senza ulteriori decessi finora.
Reazioni istituzionali e dichiarazioni ufficiali
Il Presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, ha espresso profondo dolore e cordoglio ai familiari delle vittime, sottolineando la dedizione dei servitori dello Stato caduti nel compimento del loro dovere. Il Presidente ha inoltre manifestato vicinanza agli operatori feriti e al Comandante Generale Salvatore Luongo.
La Presidente del Consiglio Giorgia Meloni ha rivolto un messaggio di cordoglio alle famiglie, ringraziando il personale sanitario e le forze intervenute con tempestività e professionalità. Il Ministro della Difesa Guido Crosetto ha ricordato il coraggio e lo spirito di servizio dei tre militari, definendoli un esempio di amore per il Paese.

Indagini e contesto della tragedia
Le autorità stanno svolgendo approfondite indagini per chiarire la natura dell’esplosione, che è stata definita un omicidio premeditato dal procuratore capo Raffaele Tito, con possibile aggravante di strage. I fratelli Franco, Dino e Maria Luisa Ramponi, già noti alle forze dell’ordine per precedenti minacce di esplosione durante tentativi di sgombero, sono stati arrestati. Maria Luisa è ricoverata in condizioni critiche a causa delle ustioni.
Il casolare era saturato di gas, con numerose bombole disposte nelle stanze. Testimoni hanno descritto un isolamento prolungato della famiglia Ramponi, aggravato da difficoltà economiche e ipoteche, che hanno trasformato la loro abitazione in un luogo pericoloso e isolato.
Messaggi di cordoglio locali e disposizioni
Il Presidente della Regione Veneto, Luca Zaia, ha proclamato tre giorni di lutto regionale, definendo la tragedia «un evento unico nel suo genere» e sottolineando l’assurdità di perdere la vita svolgendo un lavoro a beneficio della collettività. Anche il sindaco di Verona, Damiano Tommasi, ha espresso solidarietà alle famiglie e alle Forze dell’ordine, evidenziando l’impatto profondo sulla comunità locale.

Conclusioni e prospettive
Questa tragica vicenda riporta all’attenzione pubblica la necessità di garantire la sicurezza degli operatori durante gli sgomberi e di affrontare situazioni di disagio sociale con strategie preventive efficaci. Le istituzioni sono chiamate a una responsabilità collettiva per comprendere le cause profonde e impedire il ripetersi di simili drammi.