
Le gemelle Alice ed Ellen Kessler, celebri figure televisive, sono decedute insieme all’età di 89 anni. Sempre insieme, nel lavoro, nella vita e adesso nella morte. Per qualche ora il fatto che siano morte nello stesso momento ha lasciato una scia di mistero, ma ben preso la verità è stata rivelata e tutto è risultato più chiaro.
Secondo un’inchiesta del quotidiano tedesco Bild, la loro morte è avvenuta tramite suicidio assistito, una scelta presa autonomamente e comunicata alle autorità competenti. In Germania, la legge disciplina con precisione la morte assistita. Chi decide di avvalersene deve operare in piena autonomia, essere maggiorenne e possedere la capacità giuridica completa. È vietato che chi assiste compia direttamente l’atto letale, considerato eutanasia attiva, sanzionata dalla normativa vigente.
I corpi delle sorelle sono stati rinvenuti intorno a mezzogiorno, a seguito di una segnalazione che ha portato l’unità specialistica K12 sul luogo della loro abitazione. L’analisi preliminare ha confermato il decesso, escludendo ogni ipotesi di omicidio o violenza, dato che non sono stati riscontrati segni sospetti. Le Kessler avevano espresso pubblicamente il desiderio di condividere la stessa urna cineraria, insieme alle ceneri della madre Elsa e del loro cane Yello. Ellen aveva dichiarato a Bild che questa decisione era stata formalizzata nei loro testamenti, a testimonianza di un legame personale e professionale profondo e inscindibile.
Qualche tempo avevano detto: “Ne abbiamo parlato noi due e abbiamo deciso di fare così, di stare tutte in un’ urna. Anche il cane. Nella tomba c’è la mamma e, cremato, anche il cane. Non sarebbe permesso ma io dico: chi se ne importa. Non sporca, non dà fastidio a nessuno”.
“Certo, lo spazio ci vuole. La gente è sempre di più, invecchia sempre di più, la morte purtroppo c’è per tutti e quindi la soluzione è questa: una tomba e un’urna per tutti. Molti in Germania adesso si fanno cremare e seppellire sotto un albero nella foresta. In alcuni Laender si può, non dappertutto, forse nel Bavarese no perché sono molto cattolici, ma in altre Regioni di sicuro. Noi abbiamo già la tomba della mamma, a Grünwald (vicino a Monaco, ndr) dove abitiamo”.
Attraverso numerose interviste, le sorelle avevano affermato che in caso di stato vegetativo di una, l’altra avrebbe voluto aiutarla a morire. Questa posizione non era un piano pratico, ma piuttosto un manifesto etico e affettivo, coerente con le loro convinzioni sul diritto all’eutanasia e al testamento biologico.
La loro scelta rifletteva il rispetto della dignità della vita, ritenendo che una vita senza possibilità di essere vissuta pienamente non avesse senso. Il caso delle Kessler riporta l’attenzione sul dibattito riguardante la morte assistita in Germania e sul diritto individuale di scegliere la propria fine. La vicenda evidenzia come tali scelte possano combinare elementi etici, affettivi e di volontà personale in modo consapevole e responsabile.