
Un episodio televisivo ha scosso il dibattito pubblico, coinvolgendo una figura nota dello spettacolo e suscitando reazioni forti da parte di istituzioni e opinione pubblica. Le parole pronunciate da Enzo Iacchetti hanno generato un acceso confronto sul delicato confine tra libertà di espressione e responsabilità nel trattare temi sensibili.
Durante alcune sue apparizioni televisive, Iacchetti ha affrontato il tema della guerra a Gaza e dello sionismo, definendo quest’ultimo come una forza che “controlla il mondo”. Queste affermazioni, ricollegate a stereotipi storici, hanno immediatamente suscitato critiche e preoccupazioni, soprattutto in un contesto già segnato da tensioni internazionali.
Il clima mediatico si era già fatto rovente dopo gli eventi del 7 ottobre e la risposta militare israeliana. In tale scenario, le dichiarazioni di Iacchetti, ospite regolare del programma “È sempre Carta Bianca”, hanno ulteriormente alimentato il confronto. Un momento particolarmente acceso si è verificato durante un dibattito con Eyal Mizrah, rappresentante degli “Amici di Israele”, incentrato sulla questione dei bambini coinvolti nei conflitti.

Successivamente, Iacchetti ha intensificato le sue dichiarazioni in un’intervista, parlando di “sionisti incalliti” e di una presunta “idea malefica” di dominio globale, espressioni che hanno rapidamente fatto il giro del web provocando una serie di critiche e richieste di spiegazioni.
Le tensioni si sono acuite quando, in un’altra trasmissione, il comico ha distinto tra “ebrei veri” e “sionisti”, citando le banche svizzere come simbolo di potere economico. Tale affermazione ha lasciato senza parole anche i presenti in studio, tra cui il giornalista Sigfrido Ranucci.

Intervento dell’Unione delle Comunità Ebraiche Italiane e conseguenze
L’Unione delle Comunità Ebraiche Italiane è intervenuta con fermezza, evidenziando come gli stereotipi legati al denaro e al potere abbiano radici profonde e dolorose, e non possano essere banalizzati come semplici provocazioni. Questo appello si inserisce in un momento in cui anche il Papa ha ribadito la necessità di combattere l’antisemitismo, richiamo che però sembra essere rimasto inascoltato di fronte alle dichiarazioni pubbliche in questione.
Enzo Iacchetti ha poi cercato di chiarire la propria posizione, negando qualsiasi accusa di antisemitismo. Tuttavia, il caso ha già assunto una risonanza nazionale, ponendo nuovamente sotto i riflettori il ruolo delle parole e la responsabilità di chi si esprime davanti a milioni di spettatori, soprattutto in un clima politico e sociale particolarmente delicato.