
Proprio nel giorno in cui l’Italia si ferma per dire basta alla violenza sulle donne, e mentre in Parlamento viene approvato all’unanimità il nuovo reato di femminicidio con pena fino all’ergastolo, c’è ancora chi si sente libero di minacciare di morte la propria ex in strada. Accade in un quartiere residenziale di Napoli, dove un uomo segue la ex moglie fino al lavoro e trasforma l’ennesimo incontro in un incubo di paura, parole d’odio e gesti inequivocabili.
Le immagini di videosorveglianza documentano tutto: lui che si avvicina, discute animatamente e poi esplode in una frase agghiacciante, mentre mima il gesto di sgozzarla. “Ti vengo a prendere con tutto il braccialetto e ti taglio la testa“. La donna lo aveva già denunciato l’11 ottobre, per stalking, e per lei era stato attivato il codice rosso con vigilanza nei pressi dell’abitazione. Eppure lui torna a cercarla sul posto di lavoro, ignorando divieti, appelli, paura.
Stalking al Vomero, minacce di morte nel giorno del “mai più”
A rendere ancora più inquietante il quadro è il fatto che la scena non si consuma nel chiuso di una casa, ma in piena strada, nel “salotto buono” del Vomero. Mentre le telecamere riprendono il gesto del taglio della gola, al telefono la sorella della vittima registra l’audio delle minacce, consegnato poi ai carabinieri insieme ai video. La 49enne trova la forza di fuggire verso la stazione dell’Arma, racconta tutto, viene accompagnata a casa e, in serata, l’uomo viene rintracciato e finisce ai domiciliari per nuovi atti persecutori.
Nelle stesse ore a Roma, alla Camera dei deputati, viene approvata all’unanimità la legge che introduce nel codice penale l’articolo 577-bis: il femminicidio diventa reato autonomo, punito con l’ergastolo quando l’uccisione di una donna nasce da odio, discriminazione, prevaricazione, controllo o possesso, o dal rifiuto della vittima di una relazione. La norma inasprisce anche le aggravanti per maltrattamenti, lesioni e stalking e rafforza le misure di prevenzione, dal braccialetto elettronico al divieto di avvicinamento.
È difficile non leggere questo episodio come l’ennesimo campanello d’allarme: le leggi si irrigidiscono, il reato di femminicidio entra nell’ordinamento proprio il 25 novembre, ma sul territorio continuano a esplodere storie di ordinaria violenza, spesso su donne che avevano già denunciato. Il gesto di quell’uomo, il suo “Ti vengo a prendere con tutto il braccialetto e ti taglio la testa”, resta una ferita collettiva: ricorda che, oltre alle norme, servono protezione concreta, tempi rapidi, cultura del rispetto e la capacità di prendere sul serio ogni singolo segnale, prima che sia troppo tardi.