
L’ultima conversazione di Ornella Vanoni
L’ultima chiamata effettuata da Ornella Vanoni prima della sua morte è stata indirizzata a una delle persone a lei più care, la regista Andrèe Ruth Shammah. La cantante si è spenta il 21 novembre all’età di 91 anni, lasciando un’importante eredità nel panorama musicale italiano.
In un’intervista al programma La volta buona, Shammah ha narrato con profonda emozione quegli ultimi momenti trascorsi con l’artista, ricordando: “Le avevo detto di venire presto da me, ero consapevole che il tempo fosse poco”.
Il significato dell’ultima telefonata
La regista ha definito quella conversazione telefonica come un momento di grande intensità emotiva, sottolineando come Ornella Vanoni avesse intuito che sarebbe stata la sua ultima chiamata. “Lei se lo sentiva… aveva compreso che quel momento sarebbe stato definitivo”, ha spiegato Shammah, evidenziando la lucidità e la sensibilità con cui la cantante ha affrontato gli ultimi giorni della sua vita.
Il legame tra le due donne era noto nel mondo dello spettacolo e della cultura: Shammah, fondatrice del Teatro Parenti di Milano, rappresentava un punto di riferimento costante per Vanoni, sia a livello personale che professionale.

Reazioni al lutto e ricordo dell’artista
Nel ricordo di Andrèe Ruth Shammah, il funerale di Ornella Vanoni è stato un evento carico di forte emozione. “È stato un momento molto intenso”, ha dichiarato la regista, rimarcando l’affetto sincero che ha circondato la cantante nel suo ultimo saluto.
Un particolare che ha colpito Shammah è stato il comportamento del figlio di Vanoni, Cristiano, che durante la cerimonia ha mantenuto un silenzio composto e costante. “È rimasto in silenzio per tutta la durata della cerimonia”, ha detto la regista, interpretando questo atteggiamento come una forma di presenza significativa e rispettosa del dolore.
Il lascito di Ornella Vanoni
Con la scomparsa di Ornella Vanoni, l’Italia perde una delle voci più rappresentative della musica nazionale. Tuttavia, le sue parole, la sua arte e i ricordi condivisi dagli affetti più stretti continuano a vivere attraverso testimonianze come quella della regista Andrèe Ruth Shammah, che preserva con cura la memoria di questa profonda amicizia.