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“Siete come loro!”. L’accusa di Musk all’Europa

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  • Luigi 
musk critiche europa

Il dibattito sull’Unione Europea è tornato al centro dell’attenzione a seguito dell’ultima provocazione di Elon Musk, celebre imprenditore statunitense e fondatore di X. Nei giorni scorsi, Musk ha condiviso sul proprio profilo un’immagine controversa che ritrae la bandiera europea trasformata in una svastica nazista, accompagnata dalla didascalia “Il quarto Reich”. Il commento aggiunto da Musk, “praticamente”, ha immediatamente scatenato un acceso dibattito sui social network.

Questa immagine, già diffusa da un profilo britannico con orientamento filorusso denominato “Alice Smith”, si inserisce in una narrazione propagandistica che associa l’UE al nazismo. Tale retorica si rifà a interpretazioni storiche legate al dopoguerra e alla definizione del Muro di Berlino da parte dell’Unione Sovietica come “barriera di difesa antifascista”.

Il contesto della sanzione europea a X

Il gesto di Musk arriva poco dopo la multa da 120 milioni di euro inflitta dalla Commissione Europea alla piattaforma X per violazioni della Legge sui servizi digitali (DSA). Musk ha definito questa sanzione “folle”, esprimendo la propria contrarietà e auspicando l’abolizione dell’Unione Europea con la restituzione della sovranità ai singoli Stati, affinché possano rappresentare meglio i propri cittadini.

In una serie di tweet, l’imprenditore ha inoltre definito gli apparati burocratici europei come “commissari della Stasi” e ha fatto riferimento all’Effetto Streisand, fenomeno per cui tentativi di censurare informazioni finiscono con l’amplificarle, sottolineando come l’UE stia per sperimentare questo effetto.

Le dichiarazioni di Musk si inseriscono in un quadro politico più ampio caratterizzato dalla dottrina “America First” promossa dall’amministrazione statunitense e da un crescente scetticismo nei confronti dell’Unione Europea. In questo contesto, Musk assume una posizione critica verso Bruxelles, proponendo una maggiore autonomia per i singoli Stati membri.

La diffusione di immagini e messaggi che equiparano l’UE al nazismo riapre il dibattito sulla responsabilità dei personaggi pubblici nel plasmare l’opinione pubblica e sui limiti della libertà di espressione. Analisti e osservatori evidenziano come tali contenuti possano alimentare tensioni geopolitiche e veicolare propaganda attraverso i social media.

Sui social network le reazioni sono state polarizzate: da un lato, numerosi utenti hanno condannato con fermezza il paragone tra UE e regime nazista; dall’altro, alcuni hanno interpretato il post come una provocazione coerente con le posizioni di Musk. Il caso solleva inoltre questioni riguardanti la gestione di contenuti sensibili da parte delle piattaforme digitali e il ruolo dei leader d’opinione nell’influenzare l’immaginario collettivo in ambito politico e culturale.

Elon Musk conferma così il proprio stile comunicativo diretto e provocatorio, mentre il dibattito sull’Unione Europea continua a intrecciarsi con temi di geopolitica e responsabilità mediatica.

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