
La scomparsa di Carmelo Miceli
È venuto a mancare a 67 anni Carmelo Miceli, figura storica del calcio italiano, noto per il suo lungo legame con il Lecce. La notizia della sua morte, avvenuta a seguito di un infarto a Rende, ha suscitato profondo cordoglio nel mondo sportivo e tra i tifosi, che lo ricordano come una vera e propria bandiera del club salentino. Miceli lascia un’impronta indelebile grazie alle sue undici stagioni dedicate al Lecce, durante le quali ha contribuito in modo decisivo alla crescita e ai successi della squadra.
Carriera e ruolo nel Lecce
Nato a Cosenza, Carmelo Miceli ha raggiunto il Lecce da giovane, nel 1977, iniziando un percorso di undici stagioni con la maglia giallorossa. Nel corso della sua carriera, si è affermato come libero, ruolo in cui si è distinto per grinta, intelligenza tattica e affidabilità, diventando un pilastro della difesa. Il suo contributo è stato fondamentale nella prima storica promozione del Lecce in Serie A, un traguardo che ha segnato profondamente la storia del club. Durante quell’annata, Miceli realizzò anche un gol significativo nell’ultima giornata contro la Juventus, sottolineando il suo spirito combattivo e la capacità di incidere in fase offensiva.
Percorso sportivo oltre Lecce
Prima di approdare al Lecce, Miceli aveva militato nel Rende. Dopo l’esperienza salentina, la sua carriera proseguì con tappe importanti in squadre come Monza, Ascoli, Catanzaro e Nola. In ognuna di queste realtà ha portato la propria esperienza e professionalità, consolidando la propria reputazione nel calcio italiano. Il club Lecce ha espresso il proprio cordoglio ufficiale, ricordandolo come protagonista della prima storica promozione in Serie A.
Impegno come allenatore e contributi al calcio giovanile
Terminata la carriera da calciatore, Miceli ha intrapreso la carriera di allenatore, concentrandosi soprattutto sullo sviluppo dei settori giovanili nella sua terra natale, la Calabria. Ha ricoperto anche il ruolo di vice-allenatore in contesti professionistici, evidenziando la sua dedizione al calcio a 360 gradi. La sua esperienza internazionale include la guida tecnica dell’Union Saint-Gilloise in Belgio nella stagione 2008-2009, club che successivamente ha raggiunto la Champions League. Nel 2009-2010 è tornato in Italia alla guida del Sogliano Cavour, confermando la sua passione per il calcio e il suo impegno nella formazione sportiva.