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“Siamo i primi al mondo”. Giorgia Meloni, il lieto annuncio agli italiani

La cucina italiana entra ufficialmente nella Lista del Patrimonio Immateriale dell’Unesco

Il Comitato Intergovernativo dell’Unesco ha approvato la candidatura “Cucina italiana fra sostenibilità e diversità bio-culturale“, conferendo alla tradizione gastronomica italiana il riconoscimento di Patrimonio Culturale Immateriale dell’Umanità. Si tratta di un risultato storico, frutto di un percorso iniziato nel 2023 con la presentazione della proposta da parte del Collegio Culinario, Casa Artusi, Accademia della Cucina Italiana e la rivista La Cucina Italiana.

Questo riconoscimento sottolinea come la cucina italiana non sia solo un insieme di ricette, ma rappresenti una pratica sociale radicata nei valori della sostenibilità, del rispetto per le risorse e della centralità del territorio e della convivialità.

Le dichiarazioni ufficiali e il valore identitario del riconoscimento

La premier Giorgia Meloni ha diffuso un videomessaggio nel quale ha definito questa conquista «una vittoria dell’Italia intera», sottolineando che l’Italia è «la prima al mondo» a ottenere tale riconoscimento per la sua cucina. Ha ringraziato i ministri Francesco Lollobrigida e Giulia Grillo per il loro contributo, dedicando il premio a tutti gli italiani, sia in patria che all’estero, e a chi apprezza la cultura e lo stile di vita italiano.

Il ministro dell’Agricoltura, Francesco Lollobrigida, ha definito questa giornata una «festa nazionale», evidenziando come la cucina italiana rappresenti il racconto di un popolo che ha preservato e trasformato i propri saperi in eccellenza riconosciuta a livello globale. Secondo Lollobrigida, questo riconoscimento porterà a una maggiore tutela del Made in Italy, strumenti più efficaci contro le imitazioni e nuove opportunità di sviluppo economico.

Un traguardo senza precedenti nella valorizzazione della tradizione gastronomica

L’inserimento della cucina italiana nella Lista rappresentativa del Patrimonio Culturale Immateriale dell’Unesco rappresenta un caso particolare rispetto ai precedenti, che solitamente premiano singole tecniche o pratiche. In questo caso è stata riconosciuta l’intera tradizione culinaria italiana nella sua complessità e nelle sue molteplici sfaccettature.

Con questo risultato, il numero degli elementi italiani riconosciuti dall’Unesco sale a 20, inseriti in un contesto globale che conta circa 800 iscrizioni in 150 Paesi. Tra i riconoscimenti precedenti si ricordano la Dieta Mediterranea (2013), la vite ad alberello di Pantelleria (2014), l’arte del pizzaiuolo napoletano (2017) e la cerca e cavatura del tartufo (2021).

Impatto economico e culturale del riconoscimento

Secondo un’indagine Coldiretti/Censis, il 94% degli italiani considera questo riconoscimento un’importante opportunità di sviluppo per il Paese. La cucina italiana genera oggi un valore economico stimato in 251 miliardi di euro a livello mondiale, con una crescita del 5% rispetto all’anno precedente, grazie soprattutto ai mercati di Stati Uniti e Cina, che rappresentano oltre il 65% dei consumi globali legati all’Italian food.

Oltre all’aspetto economico, questo riconoscimento rappresenta uno strumento importante per contrastare il fenomeno dell’italian sounding, ovvero la diffusione di prodotti che sfruttano indebitamente il nome e l’immagine italiana senza rispecchiare la tradizione autentica. Secondo Ixè, più della metà degli italiani residenti all’estero si imbatte in prodotti falsamente italiani, il che rende il marchio Unesco un elemento di autorevolezza e tutela internazionale per la cucina italiana. In conclusione, l’iscrizione della cucina italiana nella Lista del Patrimonio Immateriale dell’Unesco non è solo un riconoscimento simbolico, ma un investimento strategico per valorizzare un patrimonio culturale e gastronomico unico al mondo, con ricadute positive sul piano economico, sociale e culturale.

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