Dice messa, davanti ai fedeli. Parla di politica, senza tirarsi indietro. Ispirando con le sue idee la Lega, quella attuale al governo con i cinquestelle, dopo che in passato il vecchio Carroccio lo aveva invece allontanato. Vilmar Pavesi, padre spirituale di Lorenzo Fontana già a Verona, era stato spinto via da Flavio Tosi per poi essere riaccolto nel partito di Matteo Salvini. Consigliere spirituale del ministro Fontana, il don ha già scatenato polemiche a non finire e per le sue prese di posizioni drastiche su temi che spaziano dai migranti alle donne, senza risparmiare le donne e gli omosessuali. Tesi ribadite nel corso di un’intervista rilasciata a Elena Testi sulle pagine de L’Espresso iniziata così. “In questa chiesa vengono solo uomini, perché le ragazze e le donne si sono molto adeguate a questo mondo e non vogliono andare controcorrente. E poi ci vuole uno sforzo mentale per seguire una messa in latino. I ragazzi con i libri in mano si trovano più a loro agio”.
Il divorzio, innanzitutto, perché “la Chiesa ha sempre previsto la separazioni dei coniugi per motivi gravi, senza che questo dia diritto al divorzio, perché poi c’è la possibilità di tornare insieme”. L’aborto: “Com’è possibile che l’uccisione di un bambino sia addirittura incoraggiata dallo Stato e finanziata? Dov’è il futuro? È un crimine. Una società che uccide i propri figli, lo fa per un capriccio”. E le coppie gay: “Per il catechismo della Chiesa l’omosessualità è un peccato contro natura perché la differenza tra uomo e donna trova il suo fine nei figli. Non rispettare questa finalità è un peccato. E se è il diavolo a istigare una ribellione contro Dio, è certo che lui sia l’istigatore di questo tipo di peccato e di tutti gli altri”. Infine l’immigrazione, tematica che solitamente vede il mondo cattolico disponibile all’accoglienza e che trova però contrario Pavesi: “L’Italia e l’Europa non possono accogliere tutti. Ci vuole disciplina, una legge, un ordine, altrimenti è il caos”.“Berlusconi non tira più”: sondaggi impietosi. Ma in tanti non voteranno mai Salvini