Un nome che a molti probabilmente non farà venire in mente granché, quello di Enrico Esposito. E intorno al quale, però, si sta sollevando in queste ore una notevole polemica che vede coinvolto Luigi Di Maio, il vicepremier che vive momenti di grande passione diviso tra i rapporti non sempre facili con l’alleato di governo Matteo Salvini e quelli con i mercati, per nulla convinti della bontà della manovra in arrivo. A qualcuno non è però sfuggito quel nome, Enrico Esposito, che di Di Maio era stato collega di corso quando entrambi studiavano nella facoltà di Giurisprudenza all’università Federico II di Napoli. E che si prepara a entrare nella cerchia dei collaboratori del leader del Movimento Cinque Stelle. 
Se è vero che il curriculum di Esposito è infatti tutt’altro che improvvisato, con esperienze in vari società ed enti internazionali e un maestro famoso come Giulio Napolitano, figlio dell’ex presidente della Repubblica, molte testate hanno rispolverato i tanti indizi di un legame speciale tra i due. Enrico è stato addirittura tra i pochissimi invitati all’ultimo compleanno di Di Maio, una festa blindatissima e per pochi intimi. Tra i Cinque Stelle, un certo malumore inizia a serpeggiare. Diversi esponenti del Movimento avevano già in passato storto il naso di fronte alle nomine, in ruoli strategici, di altre persone molto vicine al leader pentasellato come Dario De Falco (anche lui di Pomigliano) o Assia Montanino (Castelnuovo). Tutte personalità dallo stipendio superiore di deputati e senatori vari, dettaglio che sta accrescendo i contrasti interni alla parte gialla della maggioranza.“Basta canone”. Di Maio contro le Rai, ma le sue parole nascondono un significato ben diverso