Una Giorgia Meloni a stelle e strisce. Quelle di Steve Bannon, il vate del sovranismo che sulla leader di Fratelli d’Italia sembra aver lanciato un sortilegio, stregandola fin dal primo incontro e convincendola ad aderire al suo progretto di creare una rete che coinvolga i partiti di vari stati, ognuno pronto a fare la sua parte in chiave anti-Europea. Ma soprattutto una Meloni sempre più americana perché è proprio dall’altra parte dell’oceano che arrivano i principali contributi alla sua creatura politica. Come rivelato da L’Espresso, Ylenjia Lucaselli, Daniel Hager e la Hc Consulting Srl hanno infatti regalato a Fratelli d’Italia 200 mila euro. Hager e Lucaselli sono marito e moglie. La famiglia di Hager è azionista della Southern Glazer’s Wine and Spirits, la più grande azienda statunitense della distribuzione di vini e alcolici (secondo stime di Forbes nel 2016 ha fatturato 16,5 miliardi di dollari
e distribuito 60 milioni di bottiglie di vino italiane negli States).
Un’altra sorpresa, scorrendo i finanziamenti ricevuti da Fratelli d’Italia, arriva invece in merito a un bonifico di 20 mila euro, omaggio dell’armatore Vincenzo Onorato poco prima delle elezioni del 4 marzo. Napoletano, Onorato controlla le compagnie Moby, Tirrenia e Toremar, punite dall’Antitrust con una multa da 29 milioni per abuso di posizione dominante sulle rotte verso la Sardegna e protagonista di una discussa campagna pubblicitaria dove invitava i passeggeri a scegliere solo società con personale italiano. Soldi che però sembrano non fare le fortune di Giorgia: gli ultimi sondaggi Ipsos danno infatti il partito in calo, sempre più fagocitato da un Matteo Salvini ormai al 34% delle preferenze tra gli italiani. I “fratellini minori” guidati dalla Meloni sono invece scesi sotto il 2,5%, sempre meno rilevanti all’interno del centrodestra italiano.