La debacle dell’Alto Adige, a cui secondo la coordinatrice locale Michela Biancofiore il Cav era preparato, non avendo mai perso l’attitudine ai sondaggi, da più parti viene considerata come la goccia che farà traboccare il vaso, ovvero la pietra tombale su una Forza Italia da tempo già in crisi. Nonostante le critiche che gli giungono da più parti, tuttavia, Silvio Berlusconi ha in prima persona avviato l’operazione rilancio degli azzurri, aprendo la stagione dei congressi sul territorio, che dovrebbero prendere il via nei primi mesi del 2019.
Le critiche e le batoste elettorali, coi sondaggi che danno FI al 7,6%, sembrano aver irritato talmente tanto il number one azzurro da averlo convinto ad accogliere parte delle istanze dei forzisti dissidenti. Che chiedono meno verticismo e meno manovre di palazzo, oltre a un ritorno al dialogo coi territori. Per questo Berlusconi dalla prossima settimana incontrerà i coordinatori regionali, non solo in vista dei congressi ma anche e soprattutto in previsione delle elezioni Europee della prossima primavera. Dove Silvio non vorrebbe in realtà candidarsi in prima persona, nonostante i collaboratori più stretti insistano affinché lo faccia. “Sarà un appuntamento decisivo – ha scritto ai coordinatori azzurri – io sarò in prima linea, in campo con voi”. Ma la certezza della sua candidatura, annunciata alla convention di Tajani a Fiuggi due mesi fa, sembra essere venuta meno. I prossimi mesi saranno decisivi, per sciogliere le riserve. E anche per capire se davvero ci sarà il tanto richiesto rinnovamento interno.