Un verdetto ancora atteso ma che, secondo gli analisti italiani e stranieri, è abbastanza scontato. La data da segnare sul calendario è quella del 21 novembre, quando la Commissione Europea, con tutta probabilità, farà scattare contro il nostro Paese la procedura d’infrazione per debito eccessivo, riportando così l’Italia al centro di una pressione dalla quale era uscita cinque anni fa. Una scelta che pare inevitabile, considerando come a Bruxelles siano tutti (o quasi) d’accordo sulla necessità della sanzione.
L’ultima volta che il nostro Paese era finito nella procedura di deficit eccessivo era il 2013. Cosa succederà, in concreto? Non dovrebbero scattare vere e proprie sanzioni nei nostri confronti, ma solo una richiesta all’Italia di di effettuare un deposito non fruttifero pari allo 0,2% del Prodotto interno lordo (3,5 miliardi di euro). La possibilità legale esiste, ma sarà rinviata ai prossimi mesi. Potrà presentarsi all’ordine del giorno in qualsiasi momento, e considerando i rapporti Roma-Bruxelles, l’eventualità è da tenere bene in considerazione.https://www.business.it/nomine-rai-i-cinque-stelle-allattacco-di-salvini-e-berlusconi/