Ogni anno l’Italia perde 236,8 miliardi di ricchezza, circa il 13 per cento del prodotto interno lordo, pari a 3.903 euro per abitante. Sono i costi, mostruosi, che il nostro Paese si trova a sostenere per essere quello con il più alto livello di corruzione in Europa in termini assoluti, non in percentuale al Pil. Dati che sono due volte più alte rispetto a quelli della Francia, per fare un esempio, e della Germania. Un allarme arrivato dopo uno studio pubblicato dal gruppo dei Verdi europei basato sulle analisi condotte dalla ong americana Rand per il parlamento europeo, relatrice la deputata 5 Stelle Laura Ferrara.
Poca la fiducia dei cittadini nelle istituzioni, su questo fronte. Le persone non credono che gli sforzi del governo per combattere la corruzione siano efficaci e sono convinti che soltanto le forze di polizia servano a combattere questo fenomeno. All’interno della Ue, il Paese più corrotto in termini di perdita percentuale del prodotto interno lordo è la Romania, con il 15,6 per cento di perdita del Pil.
Più in generale, la corruzione sembra essere un vero problema per l’Europa dell’Est oltre che per l’Italia. L’Olanda è invece il Paese più virtuoso. Qui la corruzione vale solo lo 0,76 per cento del Pil (circa 4,4 miliardi di euro). Con riferimento a noi, lo studio mette in evidenza come le risorse così sprecate potrebbero da sole risolvere le maggiori emergenze sociali. Se quei 237 miliardi fossero distribuiti agli italiani, basterebbero per dare a oltre il 18 per cento della popolazione 21mila euro l’anno, la media nazionale.