C’è ancora agitazione nel governo, con i temi del reddito di cittadinanza e delle pensioni che continuano a tenere occupati Lega e Cinque Stelle, accendendo violenti dibattiti. Sul fronte previdenziale è il sottosegretario al Lavoro, Claudio Durigon, a gettare acqua sul fuoco e tranquillizzare: Ape Social e opzione, formalmente scadute con il nuovo anno, verranno prorogate con data retroattiva. L’adeguamento dell’età pensionabile all’aspettativa di vita, anch’esso scattato col cambio di calendario, sarà stoppato. Sul reddito, invece, è il vice premier Luigi Di Maio a rintuzzare le polemiche sull’estensione o meno agli stranieri lungo-soggiornanti: “Sarà per soli italiani”.
Lo stesso Durigon ha parlato del rischio di una “prima fase caotica” ma “l’Inps sarà pronta a dare le necessarie risposte” ai cittadini. “Stiamo mettendo in piedi una task force per far fronte alle richieste”. Quanto poi alle critiche avanzate dalla Cgil, secondo cui si è di fronte solo ad una “misura previdenziale temporanea”, Durigon ha replicato: “Con il decreto diamo la possibilità a 350 mila persone di andare in pensione quest’anno e a 800 mila nel triennio: dai sindacati mi aspetto una posizione ben diversa”.
Sul tema sensibile, in particolare per l’alleato leghista, è tornato invece il vice presidente del Consiglio, Luigi Di Maio, da Alleghe. “La pensione minima a 780 euro come le pensioni di invalidità a 780 euro partiranno tra febbraio e marzo e dopo questi giorni che trascorrerò qui, torneremo a Roma e faremo il decreto che istituirà anche quota 100 e il sistema del reddito di cittadinanza per gli italiani”.Entrando nello specifico ha detto dalla provincia bellunese. Poi, rispondendo alle domande dei giornalisti sull’estensione del reddito di cittadinanza anche agli stranieri, ha “smentito” tale ipotesi spiegando – nonostante i dubbi giuridici – che “la legge, come abbiamo sempre detto, riguarda il reddito di cittadinanza per tutti coloro che sono cittadini italiani”
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