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Codice Etico Europeo sull’A.I.: l’AIxIA contribuisce ad integrare ed a completare il documento

L’intelligenza artificiale e le sue potenzialità sono eccezionali non tanto per ciò che promettono, ma soprattutto per le notevoli applicazioni che ne derivano. Ogni settore, dalla vita privata a quella professionale, può già beneficiare degli enormi vantaggi e, nel prossimo futuro, l’A.I. sarà parte integrante della nostra quotidianità.

Abbiamo l’occasione di sperimentare una delle più grandi rivoluzioni della nostra epoca, seppur l’idea diffusa sia diffidente e poco propensa alla prova concreta. Colpa della cinematografia, del nuovo, del diverso: sta di fatto che esiste la necessità di prove concrete sull’utilizzo di I.A., perché solo dopo aver provato cosa significa affidarsi a qualcosa che può veramente facilitare e migliorare le nostre mansioni giornaliere, il timore e la paura scompaiono completamente.

Ma, come per ogni nuova rivoluzione che si rispetti, c’è bisogno di una regolamentazione adeguata, anche per sperimentare tutte le potenzialità dell’Intelligenza Artificiale in maniera più aperta e serena.

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L’A.I. al servizio del Sistema Paese

Ecco quindi che l’AIxIA (Associazione Italiana per l’Intelligenza Artificiale) è intervenuta per integrare e completare la bozza del Codice Etico Europeo sull’A.I. così da definire, nel modo più accurato e corretto, quello che sarà il testo definitivo dell’ Ethics Guidelines for Trustworthy AI per l’Europa, che verrà rilasciato ufficialmente il prossimo marzo.

L’Associazione vanta oltre 1000 membri partecipanti (tra cui ricercatori, professori universitari e società), ed è stata autorizzata dalla stessa Commissione Europea, in qualità di stakeholder accreditato, a fornire un contributo tecnico e autorevole proprio sul Codice Etico per l’AI (Ethics Guidelines for Trustworthy AI). La sua mission è quella di divulgare la conoscenza sull’intelligenza artificiale intesa come formazione, ricerca e sviluppo di nuovi paradigmi e tecnologia a favore delle imprese e del Sistema Paese.

Grazie a questo obiettivo, sono stati affrontati numerosi temi importanti, e tremendamente attuali, vista la portata dell’argomento. Tra questi, è stata proprio l’Associazione a mettere in luce la necessità di una vera presa di coscienza in contesti chiave della vita contemporanea come quello sociale, economico e ambientale.

Ciò servirebbe a garantire il modo giusto per affrontare le sfide che caratterizzano l’A.I., presentando quali obiettivi possono essere realmente raggiunti a favore del benessere e del miglioramento della vita delle persone.

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Il dibattito e gli scopi dell’utilizzo

Il determinante contributo dellAIxIA è stato inoltre accolto positivamente anche dal CLAIRE, il principale network di laboratori ed esperti dell’A.I. in Europa: su questo tema ha deciso di avviare una discussione a livello europeo.

Piero Poccianti, presidente dell’Associazione Italiana per l’Intelligenza Artificiale, si esprime sulla questione ponendo particolare attenzione sul fine dell’utilizzo di A.I.:

Non possiamo parlare di etica dell’A.I. senza prima definire lo scopo per la quale vogliamo usarla e gli obiettivi che vogliamo raggiungere. L’ A.I. è uno strumento molto potente che senza dubbio trasformerà la nostra società, capire se questo avverrà in modo positivo o negativo dipende da noi. Per questo crediamo che sia fondamentale considerare e analizzare il contesto socio-economico del momento storico che l’umanità sta vivendo adottando una visione non tradizionale che preveda un utilizzo ciclico delle risorse naturali e un nuovo concetto di crescita intesa come aumento del benessere e non del PIL. Un indicatore quest’ultimo non più adeguato perché considera il profitto e il benessere come due grandezze direttamente proporzionali, che però nella realtà dei fatti non sono equamente distribuite tra la popolazione mondiale, come dimostrato anche dal recente report rilasciato dall’Oxfam”.