Nuove cattive notizie in vista della Brexit: questa volta ad essere colpiti saranno gli studenti europei che aspirano a frequentare un corso di laurea nel Regno Unito. Il governo inglese infatti, con l’uscita dall’Unione Europea, potrebbe incrementare le rette universitarie per le decine di migliaia di iscritti che si trasferiscono dal Vecchio Continente perché equiparati ai colleghi provenienti dai paesi extraeuropei come Stati Uniti o Cina. Ad oggi i giovani provenienti dalla Ue vengono considerati come studenti britannici: dunque pagano la retta “domestica” (già adesso abbastanza salata) che ammonta a 9.250 sterline, ovvero quasi 11 mila euro all’anno. Però con l’uscita di Londra dalla Unione Europea le cose potrebbero cambiare: i neo studenti provenienti dall’Europa verranno considerati come quelli extraeuropei, che ad oggi devono invece già sborsare molto di più, dalle 10 mila alle 25 mila sterline annue, a seconda dei corsi. 
Come sappiamo la proposta del governo farebbe lievitare l’esborso ai costi-record degli studenti extra-Ue, ovvero dalle 10mila alle 38mila sterline l’anno per l’equivalente di un corso triennale, oscillando comunque tra 11mila e 32mila sterline a un livello magistrale. Quindi per cui sarà molto probabile che dopo la Brexit questo flusso studentesco rallenterà, con un conseguente impoverimento del sistema universitario britannico. Per questa ragione si stanno levando già molte voci che chiedono di mantenere in qualche modo delle forme di agevolazione per gli studenti universitari europei.
I vantaggi di studiare in Gran Bretagna sono molteplici: in primis il livello molto alto delle università britanniche, poi, il plus di raggiungere una conoscenza completa della lingua inglese, fondamentale oggigiorno per lavorare. Va da sé però che se studiare a Londra diventerà troppo esoso, per realizzarsi gli studenti europei potrebbero trovare altre soluzioni alternative all’Inghilterra.
Ti potrebbe interessare anche: Il conto (salatissimo) della Brexit: l’Italia perderà 4 miliardi di euro l’anno