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Renzi: “Sono stato al Bilderberg. E ho trovato competenza, altro che complotti…”

Alla faccia dei complottisti, verrebbe da dire. “Sono stato per tre giorni al Bilderberg, per la prima volta. Altro che complotti e logge internazionali: un luogo di alta discussione, di confronti su intelligenza artificiale e cybersecurity, rapporti con la Cina e conquista dello spazio, futuro dell’Europa e relazioni con gli Stati Uniti”. Lo scrive il senatore del Pd, Matteo Renzi, nella sua Enews.

“Purtroppo siamo sommersi da banalità e pregiudizi: se solo si potesse discutere di cose serie, anche in Italia. E invece qui anziché parlare di intelligenza artificiale, dobbiamo confrontarci con la stupidità naturale di una leadership politica che non tocca palla su nulla, dai dossier europei all’operazione Fiat Renault”, aggiunge Renzi.

“Tornerà prima o poi il tempo della qualità, della competenza, del merito. Nel frattempo speriamo che questi non facciano troppi danni, altro che i complotti del Bilderberg!”. Nato come gruppo neoliberista con l’intento di discutere i grandi temi dell’economia e della politica tra i più influenti think-tank del mondo occidentale, il gruppo Bilderberg si è riunito quest’anno a Torino, generando non poche polemiche e proteste sulla opportunità della sua presenza e sull’impatto della visita sulla città.

Il Bilderberg è nato ufficialmente nel 1954, nel pieno della Guerra Fredda e della ricostruzione europea finanziata dal piano Marshall. Muove i primi passi proprio negli anni cruciali della nascita delle istituzioni europee e dell’Alleanza atlantica. Il nome Bilderberg fu preso dall’hotel olandese che ospitò la prima riunione ad Oosterbeck dal 29 al 31 maggio 1954.

Renzi e May uniti nella lotta al terrorismo

Una caratteristica che ha contribuito ad alimentare decisamente la tensione attorno alla riunione annuale del Bilderberg è il fatto che i giornalisti non siano invitati e che nessuna notizia possa trapelare in merito ai contenuti del convegno. Proprio la natura pseudo-massonica degli incontri ha generato in oltre mezzo secolo di esistenza del gruppo Bilderberg una diffusa e convinta serie di teorie complottiste secondo le quali i potentissimi membri del consesso perseguirebbero l’obiettivo finale di plasmare e comandare il mondo globalizzato secondo un “nuovo ordine mondiale” disegnato da un’élite di oligarchi.

Il potere del presunto “nuovo ordine” avrebbe ottenuto la propria forza politico-finanziaria con il sistema del debito sovrano degli Stati dell’UE, usato come strumento coercitivo nei confronti delle economie nazionali a vantaggio del sistema sovranazionale. Tra gli invitati italiani alle riunioni del Bilderberg vi sono stati: Alberto Pirelli, Alcide de Gasperi, Ugo La Malfa, Guido Carli, Alberto Ronchey, Ugo Stille, Francesco Cossiga, Vittorio Valletta, Romano Prodi, Mario Draghi, Umberto Agnelli, Mario Monti, Tommaso Padoa-Schioppa e molti altri.

 

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