Una Pontida di rabbia, tra grida, insulti, cori. Slogan feroci. Tensione vibrante. Nel mirino c’è la sinistra, ci sono i “traditori” dei Cinque Stelle, c’è il Presidente della Repubblica Mattarella, il “mafioso”. Una parola per tutti. E c’è chi perde presto la pazienza. Quando il giornalista di Repubblica Antonio Nasso prova a raccogliere l’umore nero della base, viene aggredito da un militante. L’uomo scaglia un pugno contro la sua telecamera, danneggiando il microfono.
La star è ovviamente il Capitano, Matteo Salvini, accolto da cori entusiasti. In prima fila, tra quelle della Lega Nord e di Salvini premier, sventolano anche due bandiere dell’Italia. Sul fondale del palco campeggia lo slogan “La forza di essere liberi”, sovrastato da una striscia tricolore. E tra partecipanti compare anche una effige del cuore Immacolato di Maria, ormai compagna fedele del leader leghista nella sua avventura politica. 
Non troppo lontano, l’episodio incriminato: Nasso si avvicina ad alcuni militanti, cercando di riprendere i pensieri dei presenti. “Vai via, adesso ci incazziamo. Sei un provocatore”, è però la reazione stizzita dei militanti leghisti alle prime domande sul prato. Poi un pugno sulla telecamera da parte di uno di loro al grido di: “Vai fuori dai coglioni”. Benvenuti a Pontida.
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