In Veneto c’è un’assessora, Elena Donazzan di Fratelli d’Italia, che ha deciso indignata di inviare degli ispettori in un liceo veneziano (il Marco Polo), perché preoccupata dal possibile “atteggiamento sovversivo di alcuni docenti”. Nel mirino della donna, che a livello regionale ha le deleghe per l’istruzione e la formazione, c’è quell’istituto del quale, questo ha scritto in una lettera alla dirigente dell’Ufficio scolastico regionale Augusta Celada, bisognerebbe considerare con attenzione “le attitudini delle persone all’insegnamento”.
Gli insegnanti in questione si sono difesi sostenendo che quell’incontro, indicato come “obbligatorio” per le quinte classi, non poteva in realtà esserlo in quanto non deliberato dal collegio docenti e dal consiglio d’istituto. La stessa preside si era trovata a fare un passo indietro e chiarire che la partecipazione sarebbe stata totalmente volontaria, messaggio al quale diverse classi hanno risposto confermando la loro assenza.
I docenti hanno contestato anche la decisione di inserire l’evento tra le attività di “Cittadinanza e Costituzione”. Apriti cielo. La Donazzan ha fatto pubblicare una nota sui giornali in cui si scaglia contro “questi docenti che non meritano di insegnare in una scuola italiana, perché nel loro ruolo di educatori si stanno dimostrando irrispettosi della Costituzione e delle Leggi italiane”. Aggiungendo: “Contestare le Forze Armate significa disobbedire alle leggi e all’ordinamento dello Stato”. Un caso ancora aperto e che, evidentemente, a Fratelli d’Italia sta molto a cuore.
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