Ha soltanto quattro mesi ma la sua storia ha già commosso l’Italia intera. Lui, un bambino appena nato, che soffre di una malattia così rara da colpire solo una persona su un milione e alla quale di solito non si sopravvive più di qualche settimana. Sta lottando per sopravvivere in una stanza della terapia intensiva neonatale dell’ospedale Sant’Anna di Torino che è diventata la sua casa perché i genitori lo hanno lasciato lì quando hanno saputo che il neonato era affetto dalla cosiddetta “ittiosi Arlecchino”.
Il nome della malattia deriva dal fatto che la pelle si spacca in grandi falde come i rombi del costume di Arlecchino: basta un respiro a causare una lesione. Ecco perché a Giovannino servono attenzioni costanti: il rischio infezioni è altissimo ed è per questo che l’aspettativa di vita di norma è bassissima.
Ora si cerca una casa per questo bambino nato ad agosto e mai uscito dall’ospedale: le comunità che accolgono i bambini non hanno gli strumenti per garantirgli le cure necessarie. Le richieste di adozione sono già arrivate a decine, con famiglie da Torino e da tutta Italia a farsi avanti. Tra i tanti a offrirsi anche il Cottolengo: il padre generale della Piccola Casa don Carmine Arice ha scritto una lettera in cui si rivolge direttamente al piccolo Giovannino e gli offre la possibilità di esaudire il sogno di una casa.La sfida di Mittal al governo: ex Ilva, un vertice tra mille tensioni