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Terremoto Albania, 175 Vigili del Fuoco italiani scavano tra le macerie. I nostri eroi

L’Albania ha proclamato lo stato di emergenza per un mese nelle aree più colpite dal terremoto, nelle quali molte persone risultano ancora intrappolate sotto le macerie degli edifici crollati. Finora si contano 29 morti, di cui tre bambini, mentre 45 persone sono state salvate; altre 650 sono state curate per lesioni. Proclamata anche una giornata di lutto nazionale. Tra la serata di ieri e la mattinata di oggi in Albania sono arrivati 175 Vigili del Fuoco italiani per portare aiuto e soccorso. Molti di loro sono già al lavoro tra Durazzo e Shijak in aiuto alla popolazione colpita dal sisma che ha provato oltre 20 vittime. Il team dei Vigili del Fuoco dall’Italia è composto da 65 unità specializzate USAR (Urban Search and Rescue), 44 dalla Toscana e 21 dal Lazio, per la ricerca e il soccorso tra le macerie, sezioni operative da Puglia e Campania, integrate con personale medico dell’AREU della Regione Lombardia.

In Albania sono arrivati anche ingegneri e tecnici del Corpo nazionale esperti nella valutazione speditiva di strutture lesionate e analisi del danno a seguito di terremoto. Il sisma è stato scatenato da una faglia lunga 85 chilometri.  Una squadra di pompieri italiani ha preso l’incarico a Durazzo di completare il lavoro di ricerca sul sito dove si è salvato un sedicenne e dove ci sono probabilmente 8 persone morte. I nostri Vigili del Fuoco sono tra i migliori del mondo nella capacità di affrontare disastri naturali come i terremoti, anche per via di una “formazione” sul campo che negli ultimi anni è stata costante: dal sisma de L’Aquila del 2009 a quelli del 2016 e 2017 nel Centro Italia.

Vigili del fuoco e protezione civile, dunque. Un orgoglio tutto italiano che al richiamo della solidarietà non si tira indietro di fronte a nulla. I Vigili del Fuoco italiani svolgeranno operazioni di ricerca e soccorso e garantiranno il necessario supporto alle autorità locali nelle attività di valutazione del danno e dell’agibilità sia su strutture pubbliche che su edifici privati.

La Protezione Civile attiverà un modulo di “assistenza alla popolazione” per l’accoglienza di 250 persone. Il modulo è composto da 32 tende in grado di ospitare 8 persone l’una, brande, coperte, riscaldatori. Inoltre saranno allestiti i servizi igenici, una cucina da campo, due tendoni dedicati alla mensa e alla socialità e i gruppi elettrogeni necessari a garantire l’energia elettrica in tutto il campo.

 

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