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Lega, boom di contenuti a pagamento per riportare d’attualità il “caso Bibbiano”

Come tentare di recuperare una situazione che rischia di sfuggire pericolosamente di mano, quella dell’Emilia-Romagna dove il candidato leghista Borgonzoni viene data in svantaggio dai sondaggi e dove Matteo Salvini è costretto a fare i salti mortali per non perdere troppo terreno? Martellando insistentemente su un unico argomento, il vecchio cavallo di battaglia della Lega ogni volta che c’è da attaccare il Partito Democratico: il caso Bibbiano.

Poco importa che le indagini abbiano nel frattempo sgonfiato di parecchio il caso. La Lega continua a insistere sull’argomento, convinto che comunque faccia presa sull’elettorato, magari non troppo informato delle evoluzioni giudiziarie della vicenda. Salvini ha suggerito di usare “la clava” e così i post con la parola Bibbiano si sono di nuovo moltiplicati in rete. Un fenomeno sottolineato in queste ore anche dal segretario regionale del Partito Democratico Paolo Calvano: “In questi giorni molti minorenni emiliano-romagnoli si sono visti comparire sul loro Facebook, foto e video della Borgonzoni che lucrava sulle inchieste di Bibbiano seminando odio. Una strategia elettorale perversa”.“Continuano a mettere in mezzo i bambini – prosegue Calvano – esponendoli a spot pubblicitari pieni di odio e facendo leva sulle fragilità delle loro famiglie. Dovrebbero vergognarsi, ma non lo faranno perché sono assetati di potere e pronti a tutto. Anche a strumentalizzare in modo becero i bambini”. A evidenziare il cambio di marcia della Lega nella sua campagna è il Corriere di Bologna, che ha raccolto e pubblicato i dati Facebook sui contenuti sponsorizzati.Per un post sul presidente della Regione Stefano Bonaccini in “fuga” da Bibbiano, il 31% delle 70-80 mila visualizzazioni su Facebook e Instagram ha interessato ad esempio proprio giovani tra i 13 e i 17 anni. La Lega punta ai giovanissimi, e lo dimostra un altro post sempre a pagamento contro il “no del Pd” alle telecamere nella case famiglia. I soldi del Carroccio sono stati anche investiti in due video: uno con un servizio del Tg2 sul caso Bibbiano, l’altro che prende di mira la posizione del portavoce della Sardine, Mattia Santori, sul caso affidi.

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