Matteo Salvini ha la memoria corta. O almeno dice di averla in merito a un episodio emerso in queste ore, la condanna ricevuta per aver intonato dei cori razzisti durante un raduno della Lega a Pontida nel 2009, quando si era lasciato andare a canzoni contro i napoletani insieme ad altri militanti del Carroccio. Erano i tempi in cui il partito aveva ancora la parola Nord nel nome e in cui l’operazione di conquista dell’intero Stivale non era ancora iniziata, limitata soltanto alla parte settentrionale della penisola. 
A lanciare la notizia era stato il giornale torinese Cronaca Qui che spulciando tra le carte del processo per vilipendio della magistratura che Matteo Salvini sta affrontando perr le frasi contro i giudici pronunciate per difendere Edoardo Rixi, ha trovato traccia del clamoroso precedente: il Capitano aveva ricevuto un decreto penale di condanna da un giudice di Bergamo con il pagamento di una pena pecuniaria di 5.700 euro per il famoso coro razzista contro i napoletani “colerosi e terremotati”.
A sporgere denuncia nei confronti del leader della Lega erano stati due cittadini napoletani che si erano sentiti offesi da quelle parole. Salvini, però, intervistato in merito ha risposto di non ricordare l’accaduto, una frase che ha subito scatenato la rabbia di tanti utenti social che hanno puntato il dito contro quella dimenticanza sospetta, volta a svilire un episodio che, considerando l’importanza del personaggio, non può certo essere considerato banale.La rabbia del capitano Reisch: “Multato di 300 mila euro per aver salvato vite in mare”