Una strage della quale nessuno parla, in un mondo alle prese con la conta dei contagi e delle vittime del coronavirus e totalmente indifferente di fronte a quanto sta accadendo in Siria, dove la guerra civile da nove lunghissimi anni continua a distruggere i sogni delle famiglie innocenti in fuga dall’orrore quotidiano. Nelle ultime ore l’ennesima, straziante notizia: 7 bambini sono morti per il freddo e le terribili condizioni di vita nel campo profughi di Idlib. Uno di loro, il più giovane, aveva soltanto sette mesi di vita.
Altre due bambine sono decedute per asfissia. Avevano 3 e 10 anni e sono morte a causa del malfunzionamento del riscaldamento, insieme a un bambino di 7 mesi e a una bambina di 1 anno, che hanno avuto un arresto cardiaco a causa del gelo. Stando ai dati forniti dalle Nazioni Unite, dal 1 dicembre scorso su una popolazione di 3 milioni, 900 mila sono fuggite, di cui si stima che almeno la metà siano bambini.
Più del 40% delle scuole e delle strutture educative di Idlib sono danneggiate, distrutte o fuori servizio e le scuole funzionanti registrano in alcune aree più di 80 studenti per classe. A fine gennaio, anche più di 3700 insegnanti sono stati costretti a fuggire, mettendo ancora più in crisi il sistema di istruzione già al limite.Codogno, l’incubo degli infermieri: nessuno dà loro il cambio da una settimana