In questi giorni durissimi, con il mondo intero impegnato nella difficile battaglia al coronavirus, c’è un Paese che sembra stranamente meno esposto al contagio rispetto agli Stati confinanti. Si tratta della Germania, dove Angela Merkel dopo qualche tentennamento ha adottato un lockdown sul modello italiano ma dove i numeri sono molto diversi rispetto a quelli che arrivano dal resto del pianeta. Secondo le analisi della John Hopkins University, infatti, se è vero che il numero di persone risultate positive al Covid-19 è in netto aumento, altrettanto vero è che la percentuale dei decessi resta bassissima. 
Gli analisti sostengono innanzitutto che, in questa prima fase, in Germania si sono ammalati soprattutto i giovani, quelli che hanno possibilità più basse di morire. L’età media tedesca non è molto diversa da quella italiana, quindi non bassa, ma a fare la differenza potrebbe essere il fatto che lì i giovani e gli anziani hanno rapporti più distanziati. Mentre in Italia e Cina, ad esempio, le persone tra i 30 e 40 anni che vivono ancora con i genitori sono il 20% della popolazione, in Germania il numero è dimezzato. Più difficile, dunque, che i nonni e genitori vengano contagiati da figli e nipoti.
Detto che il contagio è ancora agli inizi in Germania, e la situazione potrebbe quindi precipitare, un’altra spiegazione possibile è nel sistema sanitario, con un uso massiccio di tamponi fin dai primi giorni. Secondo la Federazione dei medici tedeschi anche prima di registrare i primi decessi in Germania sarebbero stati fatti decine di migliaia di test, uno screening preziosissimo per evitare il dilagare del contagio. I tedeschi, inoltre, hanno un ampio numero di terapie intensive a disposizione (28 mila unità sparse per il Paese) e il governo è già al lavoro per aumentarle. L’obiettivo è evitare quel saturamento che in alcune Regioni italiane sta costando tante vite.Calabria, 300 medici e infermieri si mettono in malattia di fronte all’emergenza