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L’ultima dei sovranisti? Lo spot Lavazza è troppo “buonista e multicolore”

Hai capito i sovranisti… Sempre pronti a saltare sul carro della polemica pur di far parlare un po’ di sé, sempre barricati su posizioni oltranziste, loro che sostengono di avere a cuore il bene del Paese più di tutti. E per questo pronti a difenderne il buon nome di fronte a qualsiasi minaccia, fosse anche il semplice spot di un caffè. Sì, avete capito bene: a far drizzare le antenne dei partiti di destra (e di estrema destra) è stata in queste ore l’ultima pubblicità pensata dalla Lavazza.

Lavazza ha infatti deciso in questi giorni di lanciare sui piccoli schermi il suo personalissimo “buongiorno a un’umanità ritrovata”. Un messaggio di speranza nel mezzo della pandemia Covid, accompagnato dalla voce originale di Charlie Chaplin tratta da Il Grande Dittatore, capolavoro del 1940. Cosa c’è di strano? La scelta proprio di un comico famoso per aver deriso i dittatori del secolo scorso, evidentemente, non è piaciuta. Così non sono piaciute le immagini di persone di ogni etnia intente in uno dei riti più antichi del mondo, quello del caffè. “Tutti noi esseri umani dovremmo aiutarci sempre, dovremmo godere soltanto della felicità del prossimo, non odiarci e disprezzarci l’un l’altro”, dice Charlie Chaplin nel celebre Discorso all’Umanità. “In questo mondo c’è posto per tutti. La natura è ricca. È sufficiente per tutti noi”. Subito sono piovute critiche sullo spot, considerato troppo “buonista”, “gender e multicolore in maniera stucchevole” e via dicendo. L’hashtag #Lavazza è subito schizzato primo nelle tendenze di Twitter. Una polemica sulla quale è intervenuto Nicola Brunialti, per 11 anni autore dello spot (quasi una saga) Lavazza ambientato in Paradiso, che ha commentato: “Credo che il nuovo spot sia meraviglioso. La cosa incredibile è che il discorso di Chaplin sia del 1940. E c’è ancora chi trova quelle parole scandalose. 80 anni dopo…”.

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