Al leader di Azione ed ex ministro Carlo Calenda non è andata giù l’idea di formare degli assistenti civici che permettano di vigilare al meglio sulla Fase 2, iniziata da poco in Italia ma già al centro di feroci polemiche per il mancato rispetto, in diverse città d’Italia, delle regole sui distanziamenti e sull’utilizzo delle protezioni. Da Milano a Napoli, una serie di scene che hanno spaventato il governo, al punto da mettere sul tavolo la proposta di formare dei vigilanti che controllino il rispetto delle regole.
Le nuove figure verranno reclutati con un bando rivolto “a inoccupati, a chi non ha vincoli lavorativi, anche percettori di reddito di cittadinanza o chi usufruisce di ammortizzatori sociali”. Il lancio era stato annunciato con una nota dal ministro per gli Affari regionali e le Autonomie, Francesco Boccia, e da Antonio Decaro, sindaco di Bari e presidente dell’Anci, l’associazione dei Comuni italiani. Il bando verrà emesso entro la prossima settimana. Saranno tutti volontari, che offriranno agli enti locali la possibilità di potenziare i controlli nelle strade e aumentare l’assistenza alle categorie più fragili, dagli anziani ai bambini.
Boccia e Decaro hanno spiegato che gli assistenti civici saranno “individuati su base volontaria”. Verranno coordinati dalla Protezione Civile che “indica alle Regioni le disponibilità su tutto il territorio nazionale”, e saranno “impiegati dai sindaci per attività sociali, per collaborare al rispetto del distanziamento sociale e per dare un sostegno alla parte più debole della popolazione”.Sala: “L’Italia come nel dopoguerra, serve un governo di gente capace per rialzarci”